Discussione:
incapacita di comprendere e apprezzare l'ironia (autismo?)
(troppo vecchio per rispondere)
"Amleto, il danese." , I.think.it.very.unlikely.have.such.an.uneasy.vanity.as.to.be.offended.by.those.who.doubt.His.existence@news.tin.it
2006-11-05 11:22:57 UTC
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Ho sepre avuto problemi a capire ed accettare l'ironia e le battute,
prefernedo sempre farsi del tipo

"fuori piove"
a
"il grado di umidità tende al 100%"

del resto credo che in tema comuicativo, ciò che c'è risponda ad una
esigenza comunicativa,
ma del pari possono darsi delle decadenze e svilimenti della qualità del
linguaggio

quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
F. Napolitano
2006-11-05 12:13:15 UTC
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Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Ho sepre avuto problemi a capire ed accettare l'ironia e le battute,
prefernedo sempre farsi del tipo
"fuori piove"
a
"il grado di umidità tende al 100%"
del resto credo che in tema comuicativo, ciò che c'è risponda ad una
esigenza comunicativa,
ma del pari possono darsi delle decadenze e svilimenti della qualità del
linguaggio
Dipende da cosa intendi per qualità del linguaggio. Se parli di "eleganza
stilistica" in molti casi hai ragione (anche se qui entra in gioco il gusto
personale). Se parli di potenza comunicativa hai torto quanto uno che fa un
frontale in autostrada andando contro mano (ironia usata non a caso).

Partiamo da un concetto importante: il linguaggio è uno strumento
*limitato*. E' il mezzo che ci siamo inventati per comunicare all'esterno
l'infinita complessità di ciò che abbiamo nella testa. Fa quel che può, ma
non basta. L'unico modo per comunicare con efficacia è usare il linguaggio
per creare immagini, che l'ascoltatore dovrà interpretare e "indossare"
nella propria testa (anche a rischio che non calzino bene). Su questo
meccanismo è basata ad esempio la poesia.

L'ironia può servire a mille cose, ma sempre con lo stesso obiettivo:
comunicare. Può servire a comunicare cose che dette """seriamente"""
produrrebbero effetti negativi (confronta "Non ne capisco niente di borse e
non me ne frega nulla di quella che hai appena comprato" con "Che
meraviglia! Ho vissuto fino ad oggi solo per vedere questo capolavoro della
pelletteria!" - occhio però al *tono*... l'ironia è una cosa, il sarcasmo
un'altra!). Il mio stesso blog in un certo senso rappresenta un canale di
comunicazione con la mia ragazza in cui a volte riusciamo a dirci con
semplicità molte cose che sarebbe difficile affrontare diversamente.

L'ironia può rendere meno banale una conversazione. "Fuori piove" sarà pure
una frase ineccepibile semanticamente, ma non mi suscita alcun interesse in
chi la proferisce, anzi mi può far pensare a una persona noiosa. "Il grado
di umidità tende al 100%" mi desta immediata curiosità nell'interlocutore e
mi fa venir voglia di capire che giri tortuosi faccia il suo cervello prima
di produrre una frase.

Quando parli non comunichi solo informazioni sull'oggetto di cui parli ma
anche *inevitabilmente* su di te. Addirittura in molte conversazioni
(esempio: "Bella giornata, oggi, eh?") gli interlocutori parlano
*esclusivamente* di loro stessi (lo vedi benissimo anche da solo se c'è il
sole o piove, no?).
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
Quanto un cervello a Costantino ;-)

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
"Amleto, il danese." , I.think.it.very.unlikely.have.such.an.uneasy.vanity.as.to.be.offended.by.those.who.doubt.His.existence@news.tin.it
2006-11-05 12:32:51 UTC
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Post by F. Napolitano
Dipende da cosa intendi per qualità del linguaggio.
parlo della capacita delle parole di veicolare un significato preciso,
è indubbio che tra persone di livello basso la comunicazione è di peggior
qualità,
e anche che nella civilta moderna la qualità del linguaggio per ipigrimento
delle menti si
sta affievolendo (U. Eco)
Post by F. Napolitano
Se parli di "eleganza stilistica" in molti casi hai ragione (anche se qui
entra in gioco il gusto personale). Se parli di potenza comunicativa hai
torto quanto uno che fa un frontale in autostrada andando contro mano
(ironia usata non a caso).
ottimo esempio di ironia pleonastica (a mio modo di vedere)
Post by F. Napolitano
comunicare. Può servire a comunicare cose che dette """seriamente"""
produrrebbero effetti negativi (confronta "Non ne capisco niente di borse
e non me ne frega nulla di quella che hai appena comprato" con "Che
meraviglia! Ho vissuto fino ad oggi solo per vedere questo capolavoro
della pelletteria!" - occhio però al *tono*... l'ironia è una cosa, il
sarcasmo un'altra!).
infatti per me è piu utile il sarcasmo o l EUFEMISMO.
Post by F. Napolitano
L'ironia può rendere meno banale una conversazione. "Fuori piove" sarà pure
E VERO, ma se una conversazione è banale forse la si potrebbe rendere non
tale cambiando argomento,
ovvero sembra quasi una flebo ad una discussione morta!
Post by F. Napolitano
Quando parli non comunichi solo informazioni sull'oggetto di cui parli ma
anche *inevitabilmente* su di te. Addirittura in molte conversazioni
(esempio: "Bella giornata, oggi, eh?") gli interlocutori parlano
*esclusivamente* di loro stessi (lo vedi benissimo anche da solo se c'è il
sole o piove, no?).
interessante, quindi chi non è molto interessato dagli altri, ipso facto è
poco propenso all ironia, dico bene?
Post by F. Napolitano
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
Quanto un cervello a Costantino ;-)
F. Napolitano
2006-11-05 15:16:38 UTC
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Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Dipende da cosa intendi per qualità del linguaggio.
parlo della capacita delle parole di veicolare un significato preciso,
è indubbio che tra persone di livello basso la comunicazione è di peggior
qualità,
Io invece qualche dubbio ce l'ho, per esempio quando ascolto "Io te vurria
vasà". Se due persone "di livello basso" devono spiegarsi cos'è la teoria
della relatività ne convengo con te. Se devono dirsi che si vogliono bene ci
riescono spesso meglio di quelli "di livello alto". A meno, magari, che non
parliamo dei poeti, che però con il "veicolare un significato *preciso*"
hanno poco a che vedere.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
e anche che nella civilta moderna la qualità del linguaggio per
ipigrimento delle menti si
sta affievolendo (U. Eco)
La mia umile opinione è che si parla "meno bello", ma ci si capisce di più.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
ottimo esempio di ironia pleonastica (a mio modo di vedere)
La comunicazione deve essere adatta agli interlocutori. Siccome per te
l'ironia è pleonastica non la dovrei usare, l'ho usata giusto perchè era in
tema. Viceversa, siccome a me l'ironia comunica in maniera molto efficace,
tu dovresti usarla per farmi capire meglio le tue idee. Tuttavia ritengo
impossibile usare efficacemente l'ironia se la si ritiene pleonastica. La
nostra conversazione sarà quindi pure buona, ma potrebbe essere migliore.

Per chiarire, questo
(Loading Image...)
quadro di Fontana a qualcuno dirà qualcosa, a qualcun altro nulla.
L'efficacia della comunicazione dipende anche da chi ascolta, non solo da
chi parla.

L'ironia è come l'astrattismo: un linguaggio ulteriore rispetto a quello
"consueto", ma che non tutti sono in grado di comprendere. Il difetto
(opinione personale) è in chi manca dello strumento ulteriore, non di chi
può disporre di entrambi (o anche in chi pretende di utilizzare lo strumento
ulteriore con chi non ne dispone).

Pare che Picasso una volta abbia dipinto un quadro imitando lo stile di un
pittore in voga ai suoi tempi (non ricordo chi era) e che sia poi andato da
questo artista per farselo autografare, spacciandolo per originale.
L'artista credette che il quadro fosse suo e lo firmò. In questo modo
Picasso volle dimostrare che se i suoi quadri erano dipinti in quel modo
"incomprensibile" (il cubismo, insomma) era perchè aveva qualcosa *in più*
degli altri, non qualcosa in meno.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
infatti per me è piu utile il sarcasmo o l EUFEMISMO.
Disse Pratt: "La differenza che passa tra l'ironia e il sarcasmo è la stessa
che c'è tra un sospiro e un rutto" :). In ogni caso, sono tutti "strumenti
ulteriori", potenzialmente utili a migliorare la comunicazione.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
L'ironia può rendere meno banale una conversazione. "Fuori piove" sarà pure
E VERO, ma se una conversazione è banale forse la si potrebbe rendere non
tale cambiando argomento,
ovvero sembra quasi una flebo ad una discussione morta!
Si sta *già* parlando d'altro, come spiego dopo.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Quando parli non comunichi solo informazioni sull'oggetto di cui parli ma
anche *inevitabilmente* su di te. Addirittura in molte conversazioni
(esempio: "Bella giornata, oggi, eh?") gli interlocutori parlano
*esclusivamente* di loro stessi (lo vedi benissimo anche da solo se c'è
il sole o piove, no?).
interessante, quindi chi non è molto interessato dagli altri, ipso facto è
poco propenso all ironia, dico bene?
Questo mi sembre un ottimo spunto, in effetti potrebbe essere proprio così!

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Boston Tea Party
2006-11-05 17:23:25 UTC
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"Amleto, il danese." ,

I.think.it.very.unlikely.have.such.an.uneasy.vanity.as.to.be.offended.by.thos"
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Dipende da cosa intendi per qualità del linguaggio.
parlo della capacita delle parole di veicolare un significato preciso,
è indubbio che tra persone di livello basso la comunicazione è di peggior
qualità,
e anche che nella civilta moderna la qualità del linguaggio per ipigrimento
delle menti si
sta affievolendo (U. Eco)
Aggiungo considerazioni semiotiche che dopo la citazione
di Umberto Eco sono adeguate .
Sostengo la tesi che nel linguaggio quotidiano
sia bene fare un uso tendente il piu possibile
alla dimensione denotativa e riservare all uso
artitistico , letteratura , poesia etc la connotazione.

Il linguaggio quotidiano deve comuicare informazioni
essere preciso per consentire di ricevere informazioni
e passare all azione prima possibile,
mentre le sfumature sono un modo di veicolare
lati non pratici , meglio espressi dalla connotazione .

perciò è bene escludere l ironia che risulterebbe
fuorviante .


Immagina cosa significa dare una risposta
ironica al pilota di un caccia che
in base a una risposta divertente sta per sganciare
un missile:). No , biosgna essere diretti e precisi,
inequivoci.
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
F. Napolitano
2006-11-05 20:46:15 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
Sostengo la tesi che nel linguaggio quotidiano
sia bene fare un uso tendente il piu possibile
alla dimensione denotativa e riservare all uso
artitistico , letteratura , poesia etc la connotazione.
Il linguaggio quotidiano deve comuicare informazioni
essere preciso per consentire di ricevere informazioni
e passare all azione prima possibile,
mentre le sfumature sono un modo di veicolare
lati non pratici , meglio espressi dalla connotazione .
perciò è bene escludere l ironia che risulterebbe
fuorviante .
Ommioddio, vogliamo ridurre la comunicazione quotidiana a pura trasmissione
di informazione operativa? Rivendico con fermezza il mio diritto a produrmi
in vaccate senza senso per puro esercizio demenziale. Il Dio Efficienza lo
lascio ai PC!
Post by Boston Tea Party
Immagina cosa significa dare una risposta
ironica al pilota di un caccia che
in base a una risposta divertente sta per sganciare
un missile:). No , biosgna essere diretti e precisi,
inequivoci.
Ehm, che c'entra il "linguaggio quotidiano" col pilota di caccia?? :-)

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Rickypit
2006-11-06 13:48:32 UTC
Permalink
Post by F. Napolitano
Ommioddio, vogliamo ridurre la comunicazione quotidiana a pura trasmissione
di informazione operativa? Rivendico con fermezza il mio diritto a produrmi
in vaccate senza senso per puro esercizio demenziale. Il Dio Efficienza lo
lascio ai PC!
... e quindi l'ironia non facilita la comunicazione (semmai la rende
piu' interessante o divertente)
.. ma se vuoi essere capito, se vuoi dire una cosa seria (come
esprimere un sentimento) non usi l'ironia. Non conviene.

Se vuoi abbordare o essere piacevole puoi farlo a rischio di rendere
piu' difficle la comprensione (per qualcuno).
ciao

Nelle mail e' meglio usare una ironia molto esplicita, poiche' manca il
tono e l'espressione che di solito serve a sottolinieare l'ironia.

In alternativa si possono usare emoticons (ma non sempre funziona).
F. Napolitano
2006-11-06 20:30:40 UTC
Permalink
Post by Rickypit
... e quindi l'ironia non facilita la comunicazione (semmai la rende
piu' interessante o divertente)
Assolutamente (sì). La comunicazione ironica è di fatto più complessa di
quella non ironica.
Post by Rickypit
.. ma se vuoi essere capito, se vuoi dire una cosa seria (come
esprimere un sentimento) non usi l'ironia. Non conviene.
Come ho già detto, è uno strumento. A volte lo si usa, a volte no.
Post by Rickypit
Se vuoi abbordare o essere piacevole puoi farlo a rischio di rendere
piu' difficle la comprensione (per qualcuno).
Se abbordo una con l'ironia e lei non capisce giro immediatamente al largo.
Ritengo l'ironia una dote irrinunciabile nelle persone con cui scelgo di
stare.
Post by Rickypit
ciao
Ciao.
Post by Rickypit
Nelle mail e' meglio usare una ironia molto esplicita, poiche' manca il
tono e l'espressione che di solito serve a sottolinieare l'ironia.
In alternativa si possono usare emoticons (ma non sempre funziona).
Non ho capito se mi stai dando lezioni gratuite di comunicazione scritta
oppure ritieni che in qualche passaggio sono stato ironico e non s'è capito.
Nel primo caso grazie. Nel secondo dimmi pure dove, che cerco di spiegarmi
meglio.

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Rickypit
2006-11-07 14:31:28 UTC
Permalink
Post by F. Napolitano
Post by Rickypit
In alternativa si possono usare emoticons (ma non sempre funziona).
Non ho capito se mi stai dando lezioni gratuite di comunicazione scritta
Era una considerazione sulla comunicazione in e-mail, senza riferimento
a te, e
senza pretesa di insegnare. :-)

A volte posso sembrare saccente ma sono soltanto troppo sintetico.
F. Napolitano
2006-11-08 01:03:10 UTC
Permalink
Post by Rickypit
Era una considerazione sulla comunicazione in e-mail, senza riferimento
a te, e
senza pretesa di insegnare. :-)
A volte posso sembrare saccente ma sono soltanto troppo sintetico.
:-)
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Boston Tea Party
2006-11-06 14:43:31 UTC
Permalink
"F. Napolitano" <***@libero.it> wrote in message news:r4s3h.29952$***@twister1.libero.it

Rivendico con fermezza il mio diritto a produrmi
Post by F. Napolitano
in vaccate senza senso per puro esercizio demenziale.
Non te lo impedisco , se ti va ...
Ovviamente vale il contrario , per par condicio:)
Post by F. Napolitano
Ehm, che c'entra il "linguaggio quotidiano" col pilota di caccia?? :-)
è una situazione in una persona passa a mettere
in pratica , dopo aver ricevuto informazioni :
devono essere brevi , precise e corrette .
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
F. Napolitano
2006-11-06 20:37:27 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
è una situazione in una persona passa a mettere
devono essere brevi , precise e corrette .
Ok ma pure se dico "che palle 'sta trasmissione, se qualcuno cambiasse
canale gli farei una statua in centro" è un caso in cui uno (quello che ha
il telecomando) poi deve passare all'azione. Eppure non ci vedo la necessità
di dire "richiedo cambio frequenza sintonizzatore tv salotto causa
sopraggiunto sentimento di noia". :-)

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Boston Tea Party
2006-11-06 21:25:10 UTC
Permalink
Post by F. Napolitano
Ok ma pure se dico "che palle 'sta trasmissione, se qualcuno cambiasse
canale gli farei una statua in centro" è un caso in cui uno (quello che ha
il telecomando) poi deve passare all'azione. Eppure non ci vedo la necessità
di dire "richiedo cambio frequenza sintonizzatore tv salotto causa
sopraggiunto sentimento di noia". :-)
IMHO :
La seconda espressione piuttosto che priva di ironia
è appropriata al lessico bucratico .
La mancanza di ironia e di intelligenza sono
aspetti distinti , detto senza ironia.

Passo e chiudo:)
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
F. Napolitano
2006-11-08 01:02:37 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
La mancanza di ironia e di intelligenza sono
aspetti distinti , detto senza ironia.
Distinti si, ma secondo me strettamente collegati, soprattutto in base alle
considerazioni fatte in altri thread riguardo alla molteplicità
dell'intelligenza.

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
dyskolos
2006-11-05 21:37:45 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
Il linguaggio quotidiano deve comuicare informazioni
essere preciso per consentire di ricevere informazioni
e passare all azione prima possibile,
mentre le sfumature sono un modo di veicolare
lati non pratici , meglio espressi dalla connotazione .
Mi sembra un po' troppo estrema questa posizione. Nel quotidiano non si
trovano solo situazioni in cui uno dà un informazione e un'altro poi passa
all'azione. I "casi della vita" sono infinitamente variabili e richiedono un
alto numero di mezzi espressivi affinché la comunicazione sia efficace.
Insomma più mezzi espressivi linguistici si hanno meglio si comunica. Senza
contare che molte volte quei lati non pratici sono in primo piano o
addirittura sono il solo motivo per cui si comunica. E senza contare che
l'ironia, il sarcasmo e robe simili sono abbastanza naturali: li usa anche
un analfabeta, per dirne una.

Con il linguaggio quotidiano si litiga, si dichiara un amore, si
filosofeggia, si cazzeggia, ecc..
Post by Boston Tea Party
perciò è bene escludere l ironia che risulterebbe
fuorviante .
Certo, se il nostro interlocutore non la capisce o se, per qualche altra
ragione, è fuori luogo.
Post by Boston Tea Party
Immagina cosa significa dare una risposta
ironica al pilota di un caccia che
in base a una risposta divertente sta per sganciare
un missile:). No , biosgna essere diretti e precisi,
inequivoci.
Infatti capita tutti i giorni di parlare con un pilota di caccia in guerra!
La prossima volta che mi capita mi ricorderò del tuo post ;-)


[Oh, com'è bello il sarcasmo! ;-) ]



dysk
Boston Tea Party
2006-11-06 14:46:33 UTC
Permalink
"dyskolos" <***@libero.it> wrote in message
news:454e599f$ .
Post by dyskolos
Insomma più mezzi espressivi linguistici si hanno meglio si comunica.
Piu mezzi espressivi si hannoadisposizione
e si usano piu aumenta la possibiltà di cadere
in equivoci , è vero il contrario di quello che dici
Post by dyskolos
addirittura sono il solo motivo per cui si comunica. E senza contare che
l'ironia, il sarcasmo e robe simili sono abbastanza naturali: li usa anche
un analfabeta, per dirne una.
Con il linguaggio quotidiano si litiga, si dichiara un amore, si
filosofeggia, si cazzeggia, ecc..
Questa sembra essere la idea corretta ,
basandosi su una prima impressione che non è
si rivela però quella giusta , lo sembra
superficialmente .
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
dyskolos
2006-11-06 20:28:35 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
Post by dyskolos
Insomma più mezzi espressivi linguistici si hanno meglio si comunica.
Piu mezzi espressivi si hannoadisposizione
e si usano piu aumenta la possibiltà di cadere
in equivoci
Però così, BTP, hai un po' distorto il mio pensiero ;-)
La frase «Insomma più mezzi espressivi» ecc... era inserita in un contesto
in cui parlavo della varietà di situazioni che si possono presentare nella
vita quotidiana. Voglio dire che uno sceglie i mezzi espressivi in base al
contesto in cui si trova perché quelli valuta più adatti (qualche post fa io
stesso mettevo in evidenza il danno di chi usa a sproposito l'ironia). In
certi contesti l'ironia serve, eccome! Quando parlo di "contesto" mi
riferisco anche agli altri partecipanti alla comunicazione. Casomai si può
dire che non tutti sanno valutare bene le situazioni. Ma questo è un
problema che viene prima del linguaggio. Per chi non ha problemi espressivi
l'esistenza di molti modi per comunicare un'idea è sicuramente una
ricchezza.
Post by Boston Tea Party
è vero il contrario di quello che dici
Comunque potrei ribaltare il tuo concetto dicendo che mettere troppe regole
(non usare l'ironia, non usare il sarcasmo, denotazione sì connotazione
no...) aumenta la probabilità che esse siano trasgredite.
Post by Boston Tea Party
Post by dyskolos
Con il linguaggio quotidiano si litiga, si dichiara un amore, si
filosofeggia, si cazzeggia, ecc..
Questa sembra essere la idea corretta ,
basandosi su una prima impressione che non è
si rivela però quella giusta , lo sembra
superficialmente .
Forse questa apparirà solo «superficialmente» l'idea corretta, ma io ritengo
che questo sia il punto. Dove comunico? A chi? Perché? Insomma il contesto,
elemento fondamentale della comunicazione.



dysk
F. Napolitano
2006-11-06 20:40:01 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
news:454e599f$ .
Post by dyskolos
Insomma più mezzi espressivi linguistici si hanno meglio si comunica.
Piu mezzi espressivi si hannoadisposizione
e si usano piu aumenta la possibiltà di cadere
in equivoci , è vero il contrario di quello che dici
Questo è l'equivalente di dire che una macchina senza sterzo ha meno
probabilità di andare a sbattere perchè è costretta a viaggiare solo sui
rettilinei.

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
gian
2006-11-07 17:50:28 UTC
Permalink
Post by F. Napolitano
Piu mezzi espressivi si hannoadisposizione
e si usano piu aumenta la possibiltà di cadere
in equivoci , è vero il contrario di quello che dici
Questo è l'equivalente di dire che una macchina senza sterzo ha meno
probabilità di andare a sbattere perchè è costretta a viaggiare solo sui
rettilinei.
No, in realtà il Pilota della macchina senza sterzo riceve continuamente
delle chiarissime comunicazioni del tipo: "Vai dritto".

ciao,

gian

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
BaT@_-
2006-11-06 20:35:21 UTC
Permalink
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Dipende da cosa intendi per qualità del linguaggio.
parlo della capacita delle parole di veicolare un significato preciso,
è indubbio che tra persone di livello basso la comunicazione è di peggior
qualità,
Niente di più falso. Dipende poi da cosa si intende per "livello basso", ma
attenzione alle facili classificazioni: va a finire che poi.. chi classifica
scopre di star molto più in basso di quanto non creda nella "piramide".
E poi, vogliamo parlare della potenzialità della comunicazione, di basso
livello sopratutto: una frase in dialetto, urlata ad un individuo di "pari"
livello, può comunicare un intero dizionario che i tipici intellettuali
nemmeno possono immaginare.
Mi riferisco a frasi, anche e sopratutto ironiche, che nel tempo hanno
assunto grande significato tramite l'uso nella "vita vissuta".
Questultimo [elemento] (la vita vissuta) è un pre-requisito per poter
interpretare nel giusto modo la frase -di basso lilello-, ironica e, perchè
no, in dialetto. Non si tratta di un [elemento] che si acquisisce nelle
università o tra compagnie di "alto livello"; spesso, spessissimo è vita
"pratica", tempo passato a vedere le cose che succedono (diciamo così); NON
tempo passato a fare ipotesi sulla genesi o a studiare scritti di cui spesso
nemmeno l'autore conosce l'oggetto.

Basti pensare a quanto siamo indietro con la diffusione (anche sociale)
della conoscenza/coscenza riguardante i problemi di ansia legati alla vita
odierna. [...] ..ma questo è un altro discorso.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
e anche che nella civilta moderna la qualità del linguaggio per ipigrimento
delle menti si
sta affievolendo (U. Eco)
A riguardo mi sono espresso in un'altra risposta
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Se parli di "eleganza stilistica" in molti casi hai ragione (anche se qui
entra in gioco il gusto personale). Se parli di potenza comunicativa hai
torto quanto uno che fa un frontale in autostrada andando contro mano
(ironia usata non a caso).
ottimo esempio di ironia pleonastica (a mio modo di vedere)
Secondo me siete in errore entrambi. L'eleganza stilistica spesso, nella
sostanza, non è altro che ironia.
Si può parlare addirittura di arte in alcuni casi: per esempio quando
l'ironia ed altre potenti caratteristiche comunicatirve vengono applicate a
materie che normalmente ne scartano l'uso a priori, come l'infomatica o il
linguaggio scientifico.
C'è un sito, di cui raccomanderei la lettura di alcuni racconti estremamente
ironici; è un sito che tratta di informatica. Ma prima, ovviamente, chiederò
l'autorizzazione al "padrone",.. perchè quà si rischia di arrivare ad
insultarlo visto che quasi ogni frase di quegli scritti è ironica.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
comunicare. Può servire a comunicare cose che dette """seriamente"""
produrrebbero effetti negativi (confronta "Non ne capisco niente di borse
e non me ne frega nulla di quella che hai appena comprato" con "Che
meraviglia! Ho vissuto fino ad oggi solo per vedere questo capolavoro
della pelletteria!" - occhio però al *tono*... l'ironia è una cosa, il
sarcasmo un'altra!).
Vero, condivido.

-CUT-
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
E VERO, ma se una conversazione è banale forse la si potrebbe rendere non
tale cambiando argomento,
ovvero sembra quasi una flebo ad una discussione morta!
No, di solito le discussioni muoiono spontaneamente, se e quando serve... a
volte anche se non serve.
Siamo su it.DISCUSSIONI.psicologia: controllate i tread morti e quelli
IPERsviluppati; Con o Senza ironia, ogniuno ha la sua vita in base
all'interesse che suscita.

Poi ci sono le discussioni che grazie all'ironia diventano popolari. Se poi
Rimangono popolari è perchè suscitano veramente interesse, altrimenti si
fermano dopo 4 risposte al massimo.
Quando restano popolari, e lo devono all'ironia che ne ha fatto bubblicità:
è tutto di guadagnato.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Quando parli non comunichi solo informazioni sull'oggetto di cui parli ma
anche *inevitabilmente* su di te. Addirittura in molte conversazioni
(esempio: "Bella giornata, oggi, eh?") gli interlocutori parlano
*esclusivamente* di loro stessi (lo vedi benissimo anche da solo se c'è il
sole o piove, no?).
Ovviamente! Certo che è così, altrimenti che scriviamo a fare... solo il
bene/interesse altrui? Personalmente, se devo parlare o scrivere di
qualsiasi cosa, non lo faccio Mai se non posso "attaccarci" qualcosa di mio,
fosse anche solo un parere disinteressato.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
interessante, quindi chi non è molto interessato dagli altri, ipso facto è
poco propenso all ironia, dico bene?
Dipende da cosa deriva il disinteresse. Potrebbe essere un fattore
caratteriale, un fattore patologico o una semplice e lucidissima scelta. Se
reagissimo tutti allo stesso modo non ci sarebbe gusto a
comunicare/discutere.. se non per fare esperimenti di laboratorio ed altre
attività dove l'ironia si appende fuori dalla "stanza di lavoro", ma solo
temporaneamente.
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
Quanto un cervello a Costantino ;-)
Esatto.


Cià
F. Napolitano
2006-11-08 01:06:20 UTC
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Post by ***@_-
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Se parli di "eleganza stilistica" in molti casi hai ragione (anche se qui
entra in gioco il gusto personale). Se parli di potenza comunicativa hai
torto quanto uno che fa un frontale in autostrada andando contro mano
(ironia usata non a caso).
ottimo esempio di ironia pleonastica (a mio modo di vedere)
Secondo me siete in errore entrambi. L'eleganza stilistica spesso, nella
sostanza, non è altro che ironia.
Sono perfettamente d'accordo, e ho pure scomodato niente meno che l'ironia
Manzoniana in proposito. Ho scritto "in molti casi" che non vuol dire nè
"sempre" nè "nella maggior parte dei casi" :-).

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Albert0
2006-11-10 14:48:08 UTC
Permalink
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by F. Napolitano
Dipende da cosa intendi per qualità del linguaggio.
parlo della capacita delle parole di veicolare un significato preciso,
è indubbio che tra persone di livello basso la comunicazione è di peggior
qualità,
e anche che nella civilta moderna la qualità del linguaggio per ipigrimento
delle menti si
sta affievolendo (U. Eco)
Se non sbaglio, credo sia lo stesso Eco che ha scritto dei romanzi.
Che non sono cosa affatto necessaria, come l'ironia e l'arte in toto.
dyskolos
2006-11-05 12:46:01 UTC
Permalink
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Ho sepre avuto problemi a capire ed accettare l'ironia e le battute,
In un altro thread attribuisci questo "problema", seppur con qualche dubbio,
alla tua «mentalità matematica e scientifica». Ciò sembra verosimile, ma io
non confonderei la causa con l'effetto. Voglio dire che in realtà potrebbe
essere una tua "disposizione" - semplifico così - a portarti verso quella
mentalità e non il contrario.

Nell'oggetto ti chiedi se è autismo. Non credo, ci vuole altro per poterlo
dire. Ma poi quanti anni hai? Te l'ha diagnosticato qualcuno?
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
prefernedo sempre farsi del tipo
"fuori piove"
a
"il grado di umidità tende al 100%"
:-)
In coscienza, che avrebbe la preferenza opposta? La maggior parte della
gente sicuramente preferirebbe una frase comprensibile con facilità ("fuori
piove" o "il cavallo ha quattro zampe") ad una astratta o che presuppone
concetti non accessibili a tutti ("il grado di umidità trende al 100%" o
"gli esemplari della specie Equus Caballus sono quadrupedi"). Mmmm... o
forse volevi dire il contrario?
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
del resto credo che in tema comuicativo, ciò che c'è risponda ad una
esigenza comunicativa,
ma del pari possono darsi delle decadenze e svilimenti della qualità del
linguaggio
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
Molti pensano che ciò che non conoscono o non riconoscono non serva.
L'ironia, per chi la sa usare, ha un'utilità. Se non l'avesse non si
utilizzerebbe. Funziona ("serve") perché la maggior parte della gente
recepisce e comprende il significato dell'ironia. Anzi, per me rappresenta,
come altre figure retoriche, un'arricchimento della capacità di comunicare e
non uno svilimento. Ciò ovviamente se usata bene. E' certo che se uno usa a
sproposito e continuamente ironie, sarcasmi, metafore e compagnia finisce
per banalizzare e rendere inefficace (se non antipatica) la comunicazione.
Uno si chiede: «Ma c'era bisogno di tirare fuori quella metafora deficiente
se bastavano due paroline semplici semplici?».

In definitiva, io abolirei l'ironia (sono ironico, eh, meglio specificare
;-) ).



dysk
"Amleto, il danese." , I.think.it.very.unlikely.have.such.an.uneasy.vanity.as.to.be.offended.by.those.who.doubt.His.existence@news.tin.it
2006-11-05 12:54:46 UTC
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Post by dyskolos
Nell'oggetto ti chiedi se è autismo. Non credo, ci vuole altro per poterlo
dire. Ma poi quanti anni hai?
un numero dispari che presto sarà pari.
Post by dyskolos
Te l'ha diagnosticato qualcuno?
dieci anni fa ebbi una diagnosi di Dist. della pers. di tipo paranoide,
ma son passati dieci anni, temo sia scaduta ormai...
dyskolos
2006-11-05 14:48:24 UTC
Permalink
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by dyskolos
Ma poi quanti anni hai?
un numero dispari che presto sarà pari.
99? ;-)
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by dyskolos
Te l'ha diagnosticato qualcuno?
dieci anni fa ebbi una diagnosi di Dist. della pers. di tipo paranoide,
ma son passati dieci anni, temo sia scaduta ormai...
Beh, qualche tratto paranoide ti sarà rimasto. E' perfettamente in linea con
quello che hai raccontato.



dysk
Albert0
2006-11-10 14:50:30 UTC
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Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Post by dyskolos
Te l'ha diagnosticato qualcuno?
dieci anni fa ebbi una diagnosi di Dist. della pers. di tipo paranoide,
ma son passati dieci anni, temo sia scaduta ormai...
Io AMO l'ironia. Però in momenti in cui sono in una situazione sociale
che non controllo, mi manda in paranoia, mi viene il dubbio non sia uno
scherzo.
La radice potrebbe essere questa.
Nightwisher
2006-11-05 13:44:13 UTC
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Post by dyskolos
Molti pensano che ciò che non conoscono o non riconoscono non serva.
L'ironia, per chi la sa usare, ha un'utilità. Se non l'avesse non si
utilizzerebbe. Funziona ("serve") perché la maggior parte della gente
recepisce e comprende il significato dell'ironia. Anzi, per me rappresenta,
come altre figure retoriche, un'arricchimento della capacità di comunicare e
non uno svilimento. Ciò ovviamente se usata bene. E' certo che se uno usa a
sproposito e continuamente ironie, sarcasmi, metafore e compagnia finisce
per banalizzare e rendere inefficace (se non antipatica) la comunicazione.
Uno si chiede: «Ma c'era bisogno di tirare fuori quella metafora deficiente
se bastavano due paroline semplici semplici?».
Parole sante :-)

IMHO l'ironia è un modo di comunicare piuttosto sofisticato, che
spesso presuppone, per essere usato bene, di capire la persona che hai
davanti: dunque, la comunicazione è più efficace di una frase
'neutra' o 'scientifica', perché contiene anche l'idea che abbiamo del
nostro interlocutore! :-)
E'anche una comunicazione più rischiosa, perchè possiamo esseri
sbagliati... e dovere correggere i tiro, ma in ogni caso è una
comunicazione più potente di quella 'neutra'.

Io capisco cosa dici (parlo all'autore del thread) quando ti riferisci
alla mentalità scientifica, e alla sua mancanza di ironia. In effetti,
una comunicazione scientifica ha come obiettivo, spesso (ma non
sempre!) di illustrare una situazione, un oggetto, ecc, nel modo più
'neutro' possibile, perchè in quel contesto è interesse degli
ascoltatori discutere quella conoscenza, ecc. e non intrattenere un
rapporto 'potente' con l'interlocutore.
In realtà quando comunichi in modo scientifico dovresti, come in ogni
comunicazione, tenere conto di chi è l'ascoltatore, ma, sempre per il
motivo detto, in questo caso basta tenere conto delle conoscenze che
può eventualmente già avere e illustrare il proprio ragionamento nel
modo più autoconsistente possibile.

Ultimo dato non confortante, ma interessante: pare che molti ingegneri
(letto su Le Scienze),quindi uomini 'razionali' e 'scientifici 'tendano
ad avere incidenze di autismo molto superiori alla media, così anche
come certe categorie di musicisti. Ma come diceva qualcuno sopra, non
confondiamo la causa con l'effetto: non è chiaro quale di questi due
concetti nasca prima dell'altro, come per l'uovo e la gallina.

Una spunto: sulla pagina di Wikipedia dedicata ai 'nerd' (cerca se ti
va, a questa voce) si parla proprio di una forma lieve di autismo in
persone, appunto, 'scientifiche' e 'poco ironiche' (ad una battuta
rispondono avendola compresa solo a livello letterale). In fare questa
segnalazione, preciso di non volere dare del 'nerd' a nessuno (è un
termine dispregiativo), ma voglio solo specifcare che la cosa è
studiata, diffusa e non drammatica.
dyskolos
2006-11-05 14:40:25 UTC
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Post by Nightwisher
Ultimo dato non confortante, ma interessante: pare che molti ingegneri
(letto su Le Scienze),quindi uomini 'razionali' e 'scientifici 'tendano
ad avere incidenze di autismo molto superiori alla media, così anche
come certe categorie di musicisti.
E anche filosofi, artisti in genere, matematici, fisici, ecc...
In quei casi, oltre che di autismo, si parla di personalità schizoide. Le
due cose, in effetti, sono sovrapponibili.
Post by Nightwisher
Ma come diceva qualcuno sopra, non
confondiamo la causa con l'effetto: non è chiaro quale di questi due
concetti nasca prima dell'altro, come per l'uovo e la gallina.
Beh, io propenderei per dare il primato alla personalità :-)

Cioè non credo che gli ingegneri di cui parlavi sopra siano diventati
schizoidi in virtù della loro professione. E' molto verosimile il contrario,
cioè che chi ha già di suo una personalità schizoide preferisca indirizzarsi
a professioni come l'ingegnere. Altrimenti si dovrebbe pensare che basta
essere licenziati per cambiare personalità ;-)
Post by Nightwisher
Una spunto: sulla pagina di Wikipedia dedicata ai 'nerd' (cerca se ti
va, a questa voce) si parla proprio di una forma lieve di autismo in
persone, appunto, 'scientifiche' e 'poco ironiche' (ad una battuta
rispondono avendola compresa solo a livello letterale).
Non ho letto l'articolo: troppo lungo :-( Per i cosiddetti "nerd" di solito
si individua una particolare forma di disturbo autistico detta Sindrome di
Asperger. In poche parole, ad alcune caratteristiche dell'autismo, si
associa una particolare tendenza ad interessi e ad azioni stereotipate,
ristrette e ripetitive (per lo più di carattere intellettuale). Molti "geni
precoci", come il bambino cha a sei anni teneva lezioni all'università di
Città del Messico, sono affetti da questa sindrome.
Post by Nightwisher
ma voglio solo specifcare che la cosa è
studiata, diffusa e non drammatica.
Non drammatica però queste persone qualche problemino ce l'hanno ;-)


dysk
Nightwisher
2006-11-05 21:10:35 UTC
Permalink
Post by dyskolos
Post by Nightwisher
Ultimo dato non confortante, ma interessante: pare che molti ingegneri
(letto su Le Scienze),quindi uomini 'razionali' e 'scientifici 'tendano
ad avere incidenze di autismo molto superiori alla media, così anche
come certe categorie di musicisti.
E anche filosofi, artisti in genere, matematici, fisici, ecc...
In quei casi, oltre che di autismo, si parla di personalità schizoide. Le
due cose, in effetti, sono sovrapponibili.
Inquietante. L'essere schizzoide implica anche essere molto introversi,
dunque?
Post by dyskolos
Post by Nightwisher
Ma come diceva qualcuno sopra, nonma
persone, appunto, 'scientifiche' e 'poco ironiche' (ad una battuta
rispondono avendola compresa solo a livello letterale).
Non ho letto l'articolo: troppo lungo :-( Per i cosiddetti "nerd" di solito
si individua una particolare forma di disturbo autistico detta Sindrome di
Asperger. In poche parole, ad alcune caratteristiche dell'autismo, si
associa una particolare tendenza ad interessi e ad azioni stereotipate,
ristrette e ripetitive (per lo più di carattere intellettuale). Molti "geni
precoci", come il bambino cha a sei anni teneva lezioni all'università di
Città del Messico, sono affetti da questa sindrome.
Esatto! E' proprio la Sindrome di Asperger, che però ha molte
sfumature diverse, a quello che ne so io (il caso del bambino che
insegna all'Università è un caso limite che non rispecchia certo la
forma più diffusa di questa sindrome).
Post by dyskolos
Post by Nightwisher
ma voglio solo specifcare che la cosa è
studiata, diffusa e non drammatica.
Non drammatica però queste persone qualche problemino ce l'hanno ;-)
...ho anche padre e molti parenti ingegneri, tra l'altro: beh, sì,
spesso hanno maggiori problemi di socializzazione, di 'empatia', per
così dire, rispetto alla media delle persone, ma questo varia molto da
persona a persona, e può anche essere a livelli normali o superiori.

Direi che in generale, la comunicazione è meno efficace coi 'non
ingegneri,o simili' :
a proposito, il thread sull'essere di compagnia è ancora senza
risposta: un problema di comunicazione? ;-)

Però qualche problemino ce l'hanno tutti: c'è chi è troppo emotivo,
o lunatico, o disorganizzato...cose che gli 'iperrazionali' che conosco
non hanno. Insomma: il mondo è bello perché è vario, basta non
esagerare con le stranezze! ;-)
dyskolos
2006-11-06 13:36:31 UTC
Permalink
Post by Nightwisher
Inquietante. L'essere schizzoide implica anche essere molto introversi,
dunque?
Beh, lo schizoide è principalmente molto ritirato socialmente. Questa è la
caratteristica che salta prima agli occhi. Non ha forme di timore nelle
relazioni e nemmeno soffre di complesi di inferiorità come un "evitante".
Semplicemente non gli interessa fare parte della "massa" ed esserne
inglobato. Preferisce, come si dice in "psicologhese" ;-), ritirarsi nella
fantasia. E tante altre cosette sulla sensibilità, l'emotività, ecc...

E dimmi un po', sono così gli ingegneri che conosci? ;-)
Post by Nightwisher
Esatto! E' proprio la Sindrome di Asperger, che però ha molte
sfumature diverse, a quello che ne so io (il caso del bambino che
insegna all'Università è un caso limite che non rispecchia certo la
forma più diffusa di questa sindrome).
Sì, ha molte sfumature diverse: può presentarsi in forme variabili ma fino
ad un certo punto, oltre il quale si potrebbe ricadere in qualche altro
Disturbo Generalizzato dello Sviluppo (così li chiama il DSM). Il caso del
bambino di Città del Messico è emblematico perché lo stesso Hans Asperger,
che per primo "codificò" il disturbo, chiamava i suoi pazienti "piccoli
geni" o "piccoli professori" proprio perché erano simili a quel bambino.
Giustamente dici che quello è un estremo, perché è un caso più unico che
raro che un bambino di quella età insegni all'università (ne ricordo
vagamente qualche altro, a dire il vero). Ma la tendenza è quella.
Post by Nightwisher
...ho anche padre e molti parenti ingegneri, tra l'altro: beh, sì,
spesso hanno maggiori problemi di socializzazione, di 'empatia', per
così dire, rispetto alla media delle persone, ma questo varia molto da
persona a persona, e può anche essere a livelli normali o superiori.
Ma sì, poveri ingegneri. Io ogni tanto li prendo in giro. Ho un cugino
neo-ingegnere e neo-assunto alla Vodafone e mi ci diverto con questa storia
:-)

Lui preferirebbe un bel circuito differenziale ad una serata con amici, ma
poi sotto sotto è un discreto playboy, di quelli che non lo fanno capire ma
sanno bene come fare. Quindi mai chiudere le persone in qualche etichetta!
Post by Nightwisher
a proposito, il thread sull'essere di compagnia è ancora senza
risposta: un problema di comunicazione? ;-)
Ti ho risposto ieri... mmm... anzi stanotte ;-)
Ho letto alcune volte quel post nei giorni scorsi ma devo dire che è un po'
difficile rispondere. Presupponi qualcosa che è difficile verificare.
Insomma io, al tempo quando i tuoi genitori erano ragazzi, non c'ero ;-)
Post by Nightwisher
Però qualche problemino ce l'hanno tutti: c'è chi è troppo emotivo,
o lunatico, o disorganizzato...cose che gli 'iperrazionali' che conosco
non hanno. Insomma: il mondo è bello perché è vario, basta non
esagerare con le stranezze! ;-)
Sottoscrivo :-)



dysk
F. Napolitano
2006-11-05 14:47:20 UTC
Permalink
Post by Nightwisher
Io capisco cosa dici (parlo all'autore del thread) quando ti riferisci
alla mentalità scientifica, e alla sua mancanza di ironia. In effetti,
una comunicazione scientifica ha come obiettivo, spesso (ma non
sempre!) di illustrare una situazione, un oggetto, ecc, nel modo più
'neutro' possibile, perchè in quel contesto è interesse degli
ascoltatori discutere quella conoscenza, ecc. e non intrattenere un
rapporto 'potente' con l'interlocutore.
In realtà quando comunichi in modo scientifico dovresti, come in ogni
comunicazione, tenere conto di chi è l'ascoltatore, ma, sempre per il
motivo detto, in questo caso basta tenere conto delle conoscenze che
può eventualmente già avere e illustrare il proprio ragionamento nel
modo più autoconsistente possibile.
Preciserei una cosa importante. Le *comunicazioni* di tipo scientifico
(parlo proprio dei paper) necessitano di restare strettamente sull'oggetto
della discussione e di essere il meno ambigue possibile, soprattutto per
questioni di praticità (quando cerco tra i risultati scientifici ho bisogno
che mi vengano presentati sinteticamente se non voglio stare tutta la vita a
scartabellare). Le *persone* che comunicano, però, non è assolutamente detto
che siano poco ironiche, anzi! Mi sento di affermare esattamente il
contrario!

Sto parlando in generale, ma solo perchè viene più facile: chiaramente
ognuno, matematico o letterato, ha il proprio carattere e le proprie
esperienze.

L'ironia nasce spesso dal discostarsi dalla logica, per esempio
nell'esprimere un concetto semplice prendendo volutamente una strada lunga e
tortuosa. E chi meglio di uno scienziato, abituato a ragionare sul filo
della logica più rigorosa, sa cosa sia l'illogicità e ne conosce sia il
valore che la pericolosità?

La stessa comunicazione scientifica, soprattutto quando diventa
divulgazione, non è affatto in contrasto con l'ironia. Basta leggere,
chessò, "Dal big bang ai buchi neri" di Hawking, che è uno dei massimi
scienziati viventi, per accorgersi di come i complicatissimi concetti
esposti vengano da una mente dotata di grande ironia.

In realtà è una posizione che non ha bisogno di argomenti, basta guardare
qua: Loading Image...

:-)

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Boston Tea Party
2006-11-06 14:50:11 UTC
Permalink
Post by F. Napolitano
Preciserei una cosa importante. Le *comunicazioni* di tipo scientifico
(parlo proprio dei paper) necessitano di restare strettamente sull'oggetto
della discussione e di essere il meno ambigue possibile, soprattutto per
questioni di praticità
vale a dire , di ridurre il tempo necessario
da quando si comprende l informazione a quando
la si mette in pratica , vedi il mio caso
della comunicazione via radio al pilota da caccia.

Come vedi fornisci argomentazioni a quello
che cerco di esprimere .
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
F. Napolitano
2006-11-06 21:26:00 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
Post by F. Napolitano
Preciserei una cosa importante. Le *comunicazioni* di tipo scientifico
(parlo proprio dei paper) necessitano di restare strettamente
sull'oggetto
della discussione e di essere il meno ambigue possibile, soprattutto per
questioni di praticità
vale a dire , di ridurre il tempo necessario
da quando si comprende l informazione a quando
la si mette in pratica , vedi il mio caso
della comunicazione via radio al pilota da caccia.
Come vedi fornisci argomentazioni a quello
che cerco di esprimere .
E' incredibile quanto non ci capiamo, eppure non sto usando ironia. Dunque,
vediamo di essere quanto più logici è possibile.

1) Definiamo "Quotidiano" come l'insieme delle situazioni note come "comuni
ai più", secondo l'uso corrente del termine nella lingua italiana.
2) Definiamo "Linguaggio non-ironico" un linguaggio quanto più preciso,
non-ambiguo e sintetico possibile secondo le possibilità medie umane.

A questo punto:

Tu hai asserito:
A) Le situazioni appartenenti al "Quotidiano" necessitano di "Linguaggio
non-ironico".

Io ho asserito:
B) NOT(A)

E poi ho asserito anche:
C) I paper scientifici necessitano di "Linguaggio non-ironico"

Infine, tu hai asserito:
D) C implica A (*).

Dimostriamo che l'asserto D è falso.

I paper scientifici sicuaramente non appartengono all'insieme "Quotidiano",
quindi l'asserto C è relativo ai soli elementi non appartenenti all'insieme
"Quotidiano".
L'asserto A e l'asserto B sono relativi ai soli elementi dell'insieme
"Quotidiano".
Se ne conclude che l'asserto C non può nè dimostrare nè smentire gli asserti
A e B in quanto il domino di C e il dominio di A unito B è l'insieme nullo.
CVD.

(*) Infatti quello che cerchi di esprimere nel post originale è A, mentre la
questione del pilota da caccia è solo un esempio (tra l'altro secondo me
errato) che hai portato a supporto di A.

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Boston Tea Party
2006-11-07 13:07:32 UTC
Permalink
Post by F. Napolitano
E' incredibile quanto non ci capiamo
IMHO quanto tu non capisci .
Va bè sono piuttosto impegnato , lascio perdere la discussione .

Rimaniamo ognuno delle proprie idee,
tu della tua e io della mia , si può:)?
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
F. Napolitano
2006-11-08 01:00:14 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
Va bè sono piuttosto impegnato , lascio perdere la discussione .
E allora non la cominciare.

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Masque
2006-11-05 12:31:29 UTC
Permalink
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
io credo che sia fondamentale.
--
@}-,---',-'----,-'-,-'--,-',---,'--'-,-',- Masque
`, http://homepage.mac.com/olistico/
'
Rickypit
2006-11-06 14:16:30 UTC
Permalink
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
a parte a dir cazzate, e a rendere il discorso interessante (anzi il
rapporto accatticante), l'ironia ha lati negativi.

Ad esempio tende a non permettere repliche (ternimando il "thread" :-)
)
Per esempio "Grande quella borsa , era qullo che aspettavo da una
vita",
ammette meno repliche che dire "brutta quella borsa", o "ma che borsa
hai comprato?".

Se si parla della borsa poco ci importano le repliche all'argomento,
ma magari se parlano di un tuo lavoro, e' cattivo usare l'ironia in
queto modo.
Ciao
F. Napolitano
2006-11-06 21:31:02 UTC
Permalink
Post by Rickypit
Ad esempio tende a non permettere repliche (ternimando il "thread" :-)
)
Per esempio "Grande quella borsa , era qullo che aspettavo da una
vita",
ammette meno repliche che dire "brutta quella borsa", o "ma che borsa
hai comprato?".
Naaa, questo dipende dall'ironia dell'interlocutore. E' vero che rispondere
incazzati alla frase non ironica è molto più facile che rispondere ironici
alla frase ironica. Ma è anche vero che iniziare con una frase ironica è
meno facile che iniziare con "brutta quella borsa". Come già detto, è uno
strumento comunicativo più complesso da usare, quindi richiede più impegno,
sia da parte di chi parla che da parte di chi ascolta e magari vuole
replicare a tono.
Post by Rickypit
Se si parla della borsa poco ci importano le repliche all'argomento,
ma magari se parlano di un tuo lavoro, e' cattivo usare l'ironia in
queto modo.
Normalmente ironia e lavoro non stanno bene insieme. :-)
--
Francesco
www.pacoebianca.it
BaT@_-
2006-11-06 18:56:15 UTC
Permalink
Post by "Amleto, il danese." , ***@news.tin.it
Ho sepre avuto problemi a capire ed accettare l'ironia e le battute,
prefernedo sempre farsi del tipo
"fuori piove"
a
"il grado di umidità tende al 100%"
del resto credo che in tema comuicativo, ciò che c'è risponda ad una
esigenza comunicativa,
ma del pari possono darsi delle decadenze e svilimenti della qualità del
linguaggio
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
Serve, serve. l'ironia è utile per comunicare. Sono convinto che [F.
Napolitano] nella prima risposta abbia detto qunato serve a capire che
l'rionia serve (appunto).

Oggi sono tante le vie di comunicazione, ma va scadendo la qualità. Ho
notato che nelle varie riflessioni non fate cenno alla Qualità delle
comunicazioni scritte odierne.
A seconda dei gusti, troppa o poca/nessuna ironia, in un discorso scritto,
rendono la comunicazione meno efficace.

L'ironia è comunque "figlia" della comunicazione "colta", che non si limita
a descrivere un fatto, ma va oltre, inserendo piccole personalizzazioni,
inventate o prese in prestito, da chi parla o scrive. In base all'uso di
queste "varianti" nella comunicazione, soprattutto scritta, si riesce a
comunicare "tra le righe" qualcosa di più di una semplice cronaca.

Ma vorrei tornare alla qualità:
Io lo odio, non ne ho, non ne avrei il tempo, Ma oggi vanno tanto di moda i
Blog. In questi "contenitori" comunicativi che sono tanti e di vario tipo, A
seconda dell'autore, purtroppo ho notato che spesso si fa uso (orrori di
ortografia come i miei a parte) di una lingua che non è ne italiano ne
italiaCano: è monnezza. Si abbrevia tutto!.

Posso capire gli SMS che tanto hanno di costo, ma nelle altre cominicazioni
scritte (vedi tanti forum) l'uso del "ke" al posto di "che" mi fa odio.

Il linguaggio si evolve, così come tutta la Comunicazione in se. Ho notato
che l'a nostra lingua si è moolto "volgarizzata" e arricchita di termini
abbreviati, ma sempre entro certi limiti di decenza.

Sarò bcchettone, ma accetto un "cmq" solo che chi scrive non ha tempo;
altrimenti che si scriva "COMUNQUE" Xazzo!

Cià
F. Napolitano
2006-11-06 21:41:36 UTC
Permalink
Post by ***@_-
L'ironia è comunque "figlia" della comunicazione "colta", che non si
limita a descrivere un fatto, ma va oltre, inserendo piccole
personalizzazioni, inventate o prese in prestito, da chi parla o scrive.
In base all'uso di queste "varianti" nella comunicazione, soprattutto
scritta, si riesce a comunicare "tra le righe" qualcosa di più di una
semplice cronaca.
Vero, basta aprire I Promessi Sposi. Manzoni è abbastanza come "qualità
della comunicazione"? :-)
Post by ***@_-
Io lo odio, non ne ho, non ne avrei il tempo, Ma oggi vanno tanto di moda
i Blog. In questi "contenitori" comunicativi che sono tanti e di vario
tipo, A seconda dell'autore, purtroppo ho notato che spesso si fa uso
(orrori di ortografia come i miei a parte) di una lingua che non è ne
italiano ne italiaCano: è monnezza. Si abbrevia tutto!.
Posso capire gli SMS che tanto hanno di costo, ma nelle altre
cominicazioni scritte (vedi tanti forum) l'uso del "ke" al posto di "che"
mi fa odio.
Tiè: http://questoblognoneunsms.blogspot.com/ :-).

Anche a me certe abbreviazione scocciano, però poi mi fermo un attimo e
penso: "Ma cos'hanno che non va???". In effetti non è facile capire *cosa*
infastidisca. Se "cmq" lo capiscono tutti, che cambia, a parte risparmiare
banda?

Non sarà mica interpretato dall'inconscio come un tentativo di sovversione
contro le proprie certezze?... ;-)
--
Francesco
www.pacoebianca.it
dyskolos
2006-11-07 15:36:08 UTC
Permalink
... spesso si fa uso (orrori di ortografia come i miei a parte) di una
lingua che non è ne italiano ne italiaCano: è monnezza. Si abbrevia
tutto!.
Posso capire gli SMS che tanto hanno di costo, ma nelle altre
cominicazioni scritte (vedi tanti forum) l'uso del "ke" al posto di "che"
mi fa odio.
Anch'io provo un po' di fastidio quando leggo abbreviazioni come "ke" in
luogo di "che" o "xke'" e "xo'" invece che "perché" e "però", e tante altre
simili. Fra l'altro possono generare anche qualche incomprensione, talvolta
con effeti (tragi)comici. Ho un aneddoto, un fatto realmente accaduto,
dicono, ma magari è solo una delle solite leggende metropolitane.

Esame di Storia Contemporeanea, facoltà di Lettere e Filosofia. Una ragazza
parla della spedizione dei mille e, in particolare, della battaglia di
Calatafimi.
-... insieme a Garibaldi, a guidare i Mille c'era anche Biperio, il quale...
E il prof, interrompendo:
- Scusi, signorina, chi c'era con Garibaldi?
- Biperio, Biperio - con sicurezza, contenta per aver dato una risposta
giusta.
- Scusi, forse ho capito male. Come si chiamava?
- Ehmm... Biperio.... mmm... Un certo Nino Biperio!
- Ah, sì! Nino Biperio, certo certo... - con una punta di sarcasmo. - Ma
quello è Nino Bixio, signorina, Nino B I X I O! Ahahahahah!

;-))

La «signorina» avevo studiato dagli appunti di un collega troppo incline
alle abbreviazioni, ma giusto in quel caso, per sua sfortuna, la "x" non
stava per "per" :-)
Sarò bcchettone, ma accetto un "cmq" solo che chi scrive non ha tempo;
altrimenti che si scriva "COMUNQUE" Xazzo!
Comunque :-)




dysk
Amelia Ameliae
2006-11-07 15:52:53 UTC
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Post by dyskolos
Anch'io provo un po' di fastidio quando leggo abbreviazioni come "ke" in
luogo di "che" o "xke'" e "xo'" invece che "perché" e "però", e tante
altre simili.
mi associo ... anche se ;-)) ogni tanto uso anche io quei diminutivi, spesso
con intento ironico-ironizzante, diciamo ... volontariamente un po' trash.

mi accorgo, al contrario, di usare spesso seriamente il "cmq".
ma credo che dipenda dal fatto che lo sento piu' come un acronimo, al paro
di IMHO, che non come un risparmio di caratteri/tempo.

mumble muble mumble.
chissa' se c'e' poi davvero una qualche differenza 8-O.
Post by dyskolos
quello è Nino Bixio, signorina, Nino B I X I O! >Ahahahahah!
:-)) mi associo alla risata, divertita.

poi pero' ... piango anche: ma la nostra sQuola ... che fa??? dorme???????
ma davvero non si studia (piu'?) l'unita' d'italia ... tanto da poter
scambiare *all'universita'* Bixio con Biperio???

:''''-(

Amelia
dyskolos
2006-11-08 01:12:03 UTC
Permalink
Post by Amelia Ameliae
mi accorgo, al contrario, di usare spesso seriamente il "cmq".
ma credo che dipenda dal fatto che lo sento piu' come un acronimo, al paro
di IMHO, che non come un risparmio di caratteri/tempo.
Il cmq è comunissimo :-)
Ormai chi scrive "comunque" è considerato un alieno.
Ma qui tanto la comunicazione è informale, quindi ben vengano i cmq, gli
IMHO, gli AFAIK... :-)

Ma non mettiamo i xke' e i xo' ché quelli non mi calano :-\
Alla fine però mi sono dovuto abituare ed adattare. La vita :-)
Post by Amelia Ameliae
:-)) mi associo alla risata, divertita.
poi pero' ... piango anche
Io la definisco una situazione tragicomica, a volte.
Post by Amelia Ameliae
ma la nostra sQuola ... che fa??? dorme??????? ma davvero non si studia
(piu'?) l'unita' d'italia ... tanto da poter scambiare *all'universita'*
Bixio con Biperio???
:''''-(
Uuuuh, ma fa anche peggio. Un mese fa, mentre ero in uno di quei treni che
sembrano non arrivare mai, lessi su Repubblica il risultato di uno studio
comparativo sul livello di preparazione dei ragazzi in tutta Europa. Mentre
l'Italia ha voti altissimi sulla scuola elementare e materna (ma adesso le
hanno rinominate ;-) ), nella media per la scuola media (scusa il gioco di
parole), c'è un disastro per gli studenti alla fine delle scuole superiori.
Leggevo percentuali da brivido, cose come "Il 75% dei ragazzi italiani
appena usciti delle medie superiori non trova Firenze sulla cartina" o "Il
60% non sa completare un'addizione in colonna" o "Il 45% non sa che Parigi è
in Francia" e cose allucinanti del genere. Spero che ci sia stato qualche
errore di campionamento, qualche bias o che il giornalista abbia voluto
gonfiare i dati ;-))

Se no, povera Italia :-(
Post by Amelia Ameliae
Amelia
dysk
elio
2006-11-08 17:05:30 UTC
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Post by dyskolos
Io la definisco una situazione tragicomica, a volte.
ma la nostra sQuola ... che fa??? dorme??????? ma davvero non si studia (piu'?)
l'unita' d'italia ... tanto da poter scambiare *all'universita'* Bixio con Biperio???
Ricordo che una ragazza da poco laureata in legge, una volta a Roma in cerca di una
strada, cercando di orientarsi, nominava di volta in volta i nomi dei cartelli di
toponomastica che indicavano le strade che attraversavamo.
Ad un certo punto... il panico generale. Pensavamo di esserci persi. Via Gregorioni dov'è?
Tutti a cercarla sulla cartina. Niente da fare.
Si trattava di via Gregorio VI
Sempre la stessa ragazza, non molto distante da lì, si esibì in un eclatante - :"eccoci,
ora siamo a via piòxi..."
Si trattava di via Pio Undicesimo
:-))))))) :'''-(

La situazione della laureanda in relazioni pubbliche dello IULM di Milano-Feltre, con
media voti del 29, la ormai nota Silvia della pupa e il secchione, d'altronde si
meravigliava che esistesse una regione chiamata Abruzzo, non sapeva chi fosse il
presidente della camera e cose del genere...
Ma credo che per ottenere ciò che le interessa, non le occorra sapere dove siano le
regioni dell'appennino...
Forse mi sbaglio...
Amelia Ameliae
2006-11-08 18:37:02 UTC
Permalink
Post by elio
Ma credo che per ottenere ciò che le interessa, non le occorra sapere dove
siano le regioni dell'appennino...
abbe' .... se e' per questo ... per raggiungere "luoghi ameni" non c'e'
(piu'?) bisogno di sapere un sacco di cose (anche elementari) .

com'e' ormai noto a tutti ... le Jene insegnano che abbiamo in parlamento
*onorevoli* che non sanno cosa e' il Darfour, chi e' Mandela ... e che
sconoscono cosa e' e a cosa serve la Consob (tralasciando il fatto che
pensano di fare "il loro" litigando sugli accessi ai gabinetti )

direi che, tutto sommato, una letterina-velina-soubrette ... se si
limitasse a fare la soubrette, sarebbe "innocua" pur permanendo in uno stato
di completa e beata ignoranza.

e' un po' piu' tragico avere un parlamento (minuscolo :-/ vista la fauna che
lo frequenta) popolato da ben meno innocui ignoranti.

Amelia affranta : ma dove andremo a finire se le leggi le fa gente (di ogni
schieramento) di 'sta caratura mentale???
dyskolos
2006-11-08 20:51:25 UTC
Permalink
Post by Amelia Ameliae
com'e' ormai noto a tutti ... le Jene insegnano che abbiamo in parlamento
*onorevoli* che non sanno cosa e' il Darfour, chi e' Mandela ... e che
sconoscono cosa e' e a cosa serve la Consob (tralasciando il fatto che
pensano di fare "il loro" litigando sugli accessi ai gabinetti )
direi che, tutto sommato, una letterina-velina-soubrette ... se si
limitasse a fare la soubrette, sarebbe "innocua" pur permanendo in uno
stato di completa e beata ignoranza.
e' un po' piu' tragico avere un parlamento (minuscolo :-/ vista la fauna
che lo frequenta) popolato da ben meno innocui ignoranti.
Questo servizio mi ha fatto quasi venire i brividi. E il bello è che più
dell' 80% (o giù di lì)dei parlamentari è laureato. Mentre lo guardavo, mi
dicevo: "Ti prego! Fa che non sia vero".

Ma - si sa - per essere eletti le "credenziali" sono altre :-(
E forse noi cittadini dovremmo evitare di votare gente così, anche se con
l'ultima legge elettorale... va be'... lasciamo stare ;-)
Post by Amelia Ameliae
Amelia affranta : ma dove andremo a finire se le leggi le fa gente (di
ogni schieramento) di 'sta caratura mentale???
Ho l'impressione che ci siamo *già* finiti!!


dysk
Nightwisher
2006-11-08 18:38:07 UTC
Permalink
Post by elio
ora siamo a via piòxi..."
Si trattava di via Pio Undicesimo
Mike Bongiorno docet!
Ebbene sì, il 'libro delle gaffes' non fallisce: c'è anche questa.
dyskolos
2006-11-08 20:44:45 UTC
Permalink
Post by elio
Ricordo che una ragazza da poco laureata in legge, una volta a Roma in
cerca di una strada, cercando di orientarsi, nominava di volta in volta i
nomi dei cartelli di toponomastica che indicavano le strade che
attraversavamo.
Ad un certo punto... il panico generale. Pensavamo di esserci persi. Via Gregorioni dov'è?
Tutti a cercarla sulla cartina. Niente da fare.
Si trattava di via Gregorio VI
Sempre la stessa ragazza, non molto distante da lì, si esibì in un
eclatante - :"eccoci, ora siamo a via piòxi..."
Si trattava di via Pio Undicesimo
:-))))))) :'''-(
ROTFL :-DD
E' incredibile! Da un lato è divertente, dall'altro quasi "tragico"!
Post by elio
La situazione della laureanda in relazioni pubbliche dello IULM di
Milano-Feltre, con media voti del 29, la ormai nota Silvia della pupa e il
secchione, d'altronde si meravigliava che esistesse una regione chiamata
Abruzzo, non sapeva chi fosse il presidente della camera e cose del
genere...
Dante era un capo indiano e le camere del parlamento... uhmm... bagno e
cucina!
Oppure alla domanda: «Chi ha il potere legislativo in Italia?» rispose «il
Papa!».
E le altre non è che se la passassero molto meglio :-(
Post by elio
Ma credo che per ottenere ciò che le interessa, non le occorra sapere dove
siano le regioni dell'appennino...
Forse mi sbaglio...
Eh sì! Alla fine forse le Pupe ingnoranti erano più adattate dei
"superintelligenti" Secchioni, a riprova del fatto che l'intelligenza è un
concetto complesso e non comprende solo abilità logiche-matematiche o cose
del genere.


dysk
F. Napolitano
2006-11-08 21:00:32 UTC
Permalink
Post by dyskolos
Oppure alla domanda: «Chi ha il potere legislativo in Italia?» rispose «il
Papa!».
Beh, dai... non è proprio sbagliato :-P.

Sono convinto che le risposte nei quiz in trasmissione fossero pilotate.
Voglio dire, può capitare che uno non proprio avveduto non sappia chi sia
Gandhi, ma che di fronte a una sua foto dica proprio "un soldato" mi pare
troppo troppo improbabile.

Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
dyskolos
2006-11-08 21:16:07 UTC
Permalink
Post by F. Napolitano
Beh, dai... non è proprio sbagliato :-P.
A pensarci bene, non hai tutti i torti :-P
Post by F. Napolitano
Sono convinto che le risposte nei quiz in trasmissione fossero pilotate.
Voglio dire, può capitare che uno non proprio avveduto non sappia chi sia
Gandhi, ma che di fronte a una sua foto dica proprio "un soldato" mi pare
troppo troppo improbabile.
Questo sospetto l'ho avuto anch'io. Alcune risposte erano troppo belle (si
fa per dire ;-) ) per essere vere. Tolte le esagerazioni, però, io conosco
alcune persone (tutte donne, a dire il vero) che messe lì avrebbero davvero
dato risposte di quel tipo. Anche se il programma fosse tutto pilotato, la
"fotografia" che fa dell'ignoranza - nel senso di "non sapere" - di una
fascia di popolazione, anche "sulla carta" colta, è abbastanza verosimile.
Post by F. Napolitano
Ciao,
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Rinnovo i complimenti per il sito :-)


dysk
F. Napolitano
2006-11-08 21:50:52 UTC
Permalink
Post by dyskolos
Post by F. Napolitano
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Rinnovo i complimenti per il sito :-)
Magrazie :-)
--
Francesco
www.pacoebianca.it
Boston Tea Party
2006-11-12 16:44:57 UTC
Permalink
Post by dyskolos
Oppure alla domanda: «Chi ha il potere legislativo in Italia?» rispose «il
Papa!».
Ma siamo poi proprio sicuri che la risposta
fosse sbagliata:) ?

nel senso almeno del potere , la capacità di influenzare
non direi .
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
dyskolos
2006-11-13 11:41:07 UTC
Permalink
Post by Boston Tea Party
Ma siamo poi proprio sicuri che la risposta
fosse sbagliata:) ?
;-))
Un esempio di "satira inconsapevole".

elio
2006-11-08 13:18:56 UTC
Permalink
del resto credo che in tema comuicativo, ciò che c'è risponda ad una esigenza
comunicativa,
ma del pari possono darsi delle decadenze e svilimenti della qualità del linguaggio
quindi io mi chiedo: l'ironia serve?
C'è un interessante sezione proprio sulla comunicazione ironica sul testo di Anolli
"Psicologia della comunicazione"

A parte le citazioni, credo che sia un modo per dare forza maggiore o minore a dei
messaggi, quando si sa che questi possono essere compresi. Da maggiore varietà espressiva.
E' inutile fare ironia con chi si sa non la capisce.

Per gli altri che la capiscono invece, si arricchisce emotivamente il messaggio,
facilitandone il ricordo nell'interlocutore, e arricchendolo anche di altri significati
non strettamente operativi e trasmissivi di semplici informazioni.
In sostanza, si rende più efficace e potente la comunicazione. Ma solo con loro.

La capacità di capire i messaggi ironici così come quella di inviarli è una delle tante
capacità che non tutti hanno. Come la capacità di metacomunicare (comunicare sul modo in
cui si sta comunicando, far capire come interpretare ciò che si dice o che si è ascoltato,
anche solo con il tono di voce e il non verbale ) non è cosa da tutti, anche l'ironia non
è appannaggio di tutti.

L'ironia può anche servire per rendere più accettabile una critica, e quindi dare "minore"
forza ad un messaggio. Ma se l'interlocutore non la capisce, siamo da capo a dodici. Colpa
nostra (ma solo entro certi limiti e situazioni) che non abbiamo tenuto conto delle sue
capacità.

Salutinonironici
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