Post by Marcosecondo la psicoanalisi le fobie sono conseguenza di un meccanismo di
difesa chiamato "spostamento".
La fobia è quindi spiegata come lo spostamento inconscio di
paure/affetti negativi originariamente legati ad un altro oggetto, ad
esempio un genitore, su un nuovo oggetto (ad es. il ragno).
... :-)) ... "a questo punto" della evoluzione delle ipotesi sul
funzionamento della mente, diciamo che <<la psicoanalisi è stata la prima a
dirlo>>; la dinamica di spostamento-su-altro (meno
"compromettente/imbarazzante" per la componente cosciente ...) è ormai
patrimonio condiviso da tutte le modalità interpretative su "la mente".
Naturalmente, chi all'inconscio non ci crede, nega che ci sia uno
spostamento (di che? :-)), e sostiene che l'effetto per il quale è
indubitabile che sia la sostituzione di un oggetto con un altro dipende dal
fatto che la formazione di patterns-cognitivi (relativi all'oggetto
sostituente) è maggiormente coerente con altri patterns-cognitivi della
persona, relativi all'oggetto sostituito. Si tratterebbe quindi di una
sostituzione realizzata non per un conflitto (inconscio), ma per "armonia e
coerenza interne" della mente.
Post by MarcoL'esempio era proprio quello dell'aracnofobia, che, da quel che ho
letto, spesso è correlata a un genitore/madre ipercontrollante ed
intrusivo ...
E' senz'altro possibile.
Così come sono possibili anche molte altre interpretazioni; per es., che
l'aracnofobia esprima una "difesa preliminare" da situazioni di
intrappolamento (richiamate alla mente dall'attitudine del ragno a costruire
trappole), e quindi sia/rappresenti una forma-latente di claustrofobia; o di
complesso di persecuzione, attivato dall'attribuzione al ragno della
capacità di essere "nascostamente insidioso".
Più in generale, credo che si possa dire che -in ogni caso- l'aracnofobia
esprima la "preoccupazione" di non essere al sicuro nei confronti di qualche
pericolo non immediatamente evidente ... :-)) ... facendoci così entrare
addirittura un (preliminare di) Attacco di Panico, o quantomeno di Ansia
Libera.
E "poi" ... molto imho ... c'è la "questione estetica": un ragno non è che
sia (solo e/o ipoteticamente) brutto: è, piuttosto, che così come è, appare
*troppo-diverso* per poter pensare di riuscire a prevederne comportamenti e
"intenzioni".
Una troppa-diversità che fa paura per l'inverosimiglianza di soddisfare un
ancestrale e istintivo bisogno di <<sapere con che si ha a che fare>> ...
Ciao, Marco! :-)
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Vincenzo