Post by Amleto, il danesevedendo certe persone profondamente segnate da problemi estetici o di salute
gravi,
mi sono chiesto cosa prova e in cosa manca chi non è mai stato amato
voi direte che anche loro saranno stati amati da genitori e altri caretakers
ma non è la stessa cosa, noi chiamiamo nello stesso modo due cose in realtà
l'amor filiale/genitoriale, l'affetto amicale da una parte e l'amor sensuale
e possessivo-sessuale.
Mi chiedo se ci sono studi in merito a cosa porta a livello psicologico la
consapevolezza di esser stati amati (desiderati, considerati unici e
insispensabili) e cosa comporta a livello di psicologia evolutiva il non
esserlo stati mai.
Penso che gli studi in merito siano veramente tanti, partirei con
l'amore genitoriale come fondamenta di tutto.
Cogli proprio il punto della questione, perchè il non essere amati,
non relazionarsi in modo corretto col 'proprio oggetto d'amore' nei
primi anni di vita, costituisce una base rischiosa dal punto di vista
psichico/emotivo/relazionale/intellettivo (e anche fisico) capace di
creare fratture nell'Io molto difficili da sanare.
L'amore verso un nuovo essere umano comincia nella pancia della mamma
e le più gravi patologie sembrano poter derivare da carenze d'amore o,
come nel caso dell'autismo, dalla percezione dell'odio da parte del
feto.
Durante i primi anni di vita (2), in comunione fisica e mentale con la
madre, si costituisce il proprio Io, la struttura psichica in grado di
interagire correttamente con il mondo esterno e con il proprio
profondo. E' indubbio che anche nel proseguio della crescita, il
rapporto genitoriale con la madre, assume grande rilevanza in questo
senso.
Non sentirsi amati, accettati, accuditi dalla madre mina nel profondo
la nostra sicurezza, indebolisce le nostre radici, il mancato
'grounding' ci inchioda nevroticamente alla fase in cui eravamo
dipendenti dagli altri per il nostro sostentamento. Quante volte poi,
nella vita, può mancare questa autonomia per la soluzione creativa dei
problemi che affrontiamo con conseguenze quali la depressione?
Innumerevoli...
Il mancato amore del padre ci rende deboli dal punto di vista sociale,
interpersonale. Incapaci di inquadrare con oggettività le situazioni e
le persone, spesso rimaniamo incatenati alle nostre fragilità col
mondo esterno, con il quale abbiamo necessità di confronto per la
crescita e ulteriore costruzione di noi. Da qui l'ambivalente
approccio di fuga/scontro col mondo, incapaci, come si diventa, di
rapportarci correttamente con esso.
Entrambi i genitori svolgono un ruolo fondamentale nei confronti dei
loro figli, in periodo di complesso edipico, per la ulteriore crescita
di tipo personale/relazionale/intellettiva.
E' indubbio: penso che la quasi totalità delle persone abbia subito
una qualche frustrazione di mancato amore da parte delle figure
genitoriali, per quanto amorevoli possano essere state: sta ad ognuno
di noi saperle affrontare e lenire, perdonare e convivere, se non
superare.
L'amore che nasce dalla famiglia, questo calore, questa percezione
estrema di sicurezza e di accettazione regala all'essere umano
strumenti importanti per affrontare i dolori e le ingiustizie della
vita, come quelle della malattia, dell'handicap, della bruttezza
(concetto un po' generico, a dire il vero...) o di ogni sopruso che
chiunque prima o poi subisce.
Questo è in realtà, il riassunto di molte cose, da affrontare
seriamente e in profondità. Diciamo, un'indicazione generale delle
cose, per quanto letto in merito.
Saluti
Rossana