Discussione:
uomini noiosi
(troppo vecchio per rispondere)
sandratrentasei
2005-03-13 00:28:58 UTC
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Ho 36 anni, e un (grande?) limite. Gli uomini pacati, razionali, poco
inventivi, mi tramortiscono di noia. E, per colmo di disgrazia, sembro
attirare come una calamita solo quelli.
Un mio collega, appartenente alla categoria "tediosissimi", si è messo in
testa che tra me e lui esistono troppe affinità perchè la nostra
"amicizia" (che in realtà è solo una civile coesistenza professionale)non
possa non trasformarsi prima o poi in qualcosa di più.
E' molto fastidioso. Anche perchè in realtà io da anni sono
innamoratissima (credo ormai senza speranza) di un altro uomo che, come
me, è esuberante, loquace, pieno di energia e di fantasia. Il quale fa
coppia fissa con una ragazza che sembra l'omologa del mio collega (calma
tanto da sembrare cupa).
Con l'uomo che segretamente amo il dialogo è brioso e costantemente
rinnovato dall'humour e dalla fantasia. E, a quanto pare, gli piaccio
anche fisicamente (lo ha detto a me, e anche a qualcun altro).
Eppure, la faccenda non decolla oltre.
Lui continua a stare con la sua ragazza, che sicuramente avrà altre virtù,
ma che, per come si pone in pubblico, non manifesta certo la verve e la
prontezza di spirito che avrei detto necessarie alla partner di un uomo
con gli stessi requisiti.
E posso anche capire che nella loro coppia si siano creati altri e diversi
e complementari equilibri.
Ma, per quanto riguarda me, io voglio e cerco disperatamente una persona
con cui poter parlare moltissimo e ridere altrettanto.
Perchè a questo genere di uomo non interesso?
Forse potrebbe sorgere il timore, da parte di un eventuale partner, di
vedersi soffiato il palcoscenico di primoattore della situazione?
A me non interessa emergere in compagnia, non cerco le luci della ribalta,
mi piace molto anche ascoltare. Se, e quando, è necessario, so tenermi un
passo indietro.
Cos'è che non funziona, allora?
Mi sono posta seriamente il problema di sembrare ansiogena, stressante,
troppo impegnativa. E ne ho seriamente parlato con amiche e amici,
invitandoli senza remore a esprimere il loro parere.
Beh, pare che il problema non sia questo. Nessuno mi trova stressante.Anzi
sono stati concordi nel definirmi trascinatrice e coinvolgente.
Cosa c'è, allora? Inibisco, forse, gli uomini? Non direi sia corretto
pensare nemmeno questo: i noiosi, come ho già precisato, in genere mi
trovano appetibilissima, ahimè.
Sto iniziando a farmi un complesso di come sono.
E già da un po' ho iniziato a parlare meno. Pensavo che forse avrebbe
potuto mio malgrado rivelarsi una carta inaspettatamente vincente, e
invece no, la situazione è rimasta invariata.
I noiosi mi amano, i brillanti al massimo mi considerano un'amica.
Riuscite a vederci più chiaro di me, in tutta la faccenda?
Ciao e grazie
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Alessandro Ruggeri
2005-03-14 12:27:40 UTC
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sandratrentasei
Post by sandratrentasei
Ho 36 anni, e un (grande?) limite. Gli uomini pacati, razionali, poco
inventivi, mi tramortiscono di noia. E, per colmo di disgrazia, sembro
attirare come una calamita solo quelli.
.... [taglio il resto] ...

Noto che hai collocato la tua indagine certamente su di te ma su aspetti che
tu ipotizzi non possano attrarre gli uomini "briosi".
Perché non consideri anche il fatto (secondo me principale) che tu in fondo
attiri i tediosi perché "vuoi quelli"?

Tenedenzialmente a mio avviso è un meccanismo omeostatico: più si è spostati
su un estremo (chiamiamolo dinamismo?) e più si cerca più o meno
consapevolmente, come "metà", la condivisione con chi tende a stare
all'estremo opposto (chiamiamolo statiticità?).
Forse sotto sotto desideri proprio il "tedioso e razionale", dopotutto è
assolutamente "controllabile" rispetto all' "imprevedibile brioso".
Quindi, non potrebbe essere che a livello di stabilità e ricerca emotiva
attiri il tedioso mentre a livello mentale sospiri e ambisci al brioso che,
nel frattempo, sta a debita distanza, distanza di sicurezza?

ps: e perché non fate gli amanti voi due briosi? Potresti proporglierlo!!
;-))))))))))))))))
Magari, così facendo, potreste entrambi ottenere due piccioni con una fava:
ovvero relazionarvi biblicamente e intanto continuare a mantenere un minimo
di cintura di sicurezza l'un l'altro ;-))

Saluti
--
Alessandro
(www.hah.it)
Irena
2005-03-17 01:31:01 UTC
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Post by Alessandro Ruggeri
Noto che hai collocato la tua indagine certamente su di te ma su aspetti che
tu ipotizzi non possano attrarre gli uomini "briosi".
Perché non consideri anche il fatto (secondo me principale) che tu in fondo
attiri i tediosi perché "vuoi quelli"?
Ecco, questo e' il tipico esempio di risposta di cui discutevo un po'
di thread fa con qualcun altro: il reply della serie: oltre al
danno....la beffa.

Non solo lei non trova l'uomo brioso che vuole, ma e' anche e solo
responsabilita sua, perche' tu sai che in molti casi e' cosi'. :-)

Scusa alessandro se prendo spunto dal tuo reply per riflessioni
laterali che non c'entrano nulla con questo thread in particolare, ma
gia' che ci siamo, cio' che mi chiedo in questi casi e':

1) Che risposta/reazione di aspetti da un generico approccio ad un
problema del tipo: "ma non e' che in fondo, in fondo..."?
Se lei ti dice che vuole l'uomo brioso, vuol dire che la
sente/percepisce consciamente cosi', e' persino innamorata di un
brioso...piu' di cosi'. Ti aspetti che abbia un insight virtuale? :-)
Ammesso che si sia effettivamente un insight da venir fuori, s'intende.

2) Indipendentemente dal fatto che tu abbia ragione o torto, che aiuto
fornisci, che beneficio porti (ammesso di nuovo che tu non abbia solo
risposto per esibire le tue conoscenze in materia) ad uno che posta qui
per schiarirsi le idee?
Post by Alessandro Ruggeri
ps: e perché non fate gli amanti voi due briosi? Potresti
proporglierlo!!
Post by Alessandro Ruggeri
;-))))))))))))))))
Mente criminale....:-)

Ciao
Irena
Alessandro Ruggeri
2005-03-17 08:06:57 UTC
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Irena
Post by Irena
1) Che risposta/reazione di aspetti da un generico approccio ad un
problema del tipo: "ma non e' che in fondo, in fondo..."?
Se lei ti dice che vuole l'uomo brioso, vuol dire che la
sente/percepisce consciamente cosi', e' persino innamorata di un
brioso...piu' di cosi'. Ti aspetti che abbia un insight virtuale? :-)
Ammesso che si sia effettivamente un insight da venir fuori, s'intende.
2) Indipendentemente dal fatto che tu abbia ragione o torto, che aiuto
fornisci, che beneficio porti (ammesso di nuovo che tu non abbia solo
risposto per esibire le tue conoscenze in materia) ad uno che posta qui
per schiarirsi le idee?
Beh, ho scritto anche molto altro, e soprattutto questo trafiletto che
riporto:
«Quindi, non potrebbe essere che a livello di stabilità e ricerca emotiva
attiri il tedioso mentre a livello mentale sospiri e ambisci al brioso che,
nel frattempo, sta a debita distanza, distanza di sicurezza?»

Livello emotivo.
Livello mentale.

Non è poco.
Molto spesso le nostre relazioni, se si guardano con occhio consapevole,
sono fatte spesso SOLO di UNO degli ingredienti necessari per una buona
relazione ed una VERA condivisione, ovvero poi in sostanza di amore.
-Spesso ci sono individui che stanno insieme perché si attraggono solo
*fisicamente*;
-Altrettanto spesso perchè si attraggono solo *mentalmente*;
-Altrettanto spesso perché si attraggono solo *emotivamente*.

Nel caso di sandratrentasei io ipotizzavo che l'attrazione verso il brioso
fosse *solo* mentale mentre, "comunicando altro" a livello emotivo o
fisico, attira -guarda un pò- sempre il bradipo.
Cioè, detto terra terra: SE io sono brioso, mi piacciono i briosi, voglio
stare con un brioso, ATTRARRO' I BRIOSI, non c'è possibilità di errore. E
avrei a che fare solo con loro. Stop.
Almeno, a me capita così.

Ciao :-)
--
alessandro
(www.hah.it)
Irena
2005-03-17 10:06:42 UTC
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Post by Alessandro Ruggeri
Beh, ho scritto anche molto altro, e soprattutto questo trafiletto che
(...)
Ma che fai, mi cambi discorso? :-)))
Post by Alessandro Ruggeri
Nel caso di sandratrentasei io ipotizzavo che l'attrazione verso il brioso
fosse *solo* mentale mentre, "comunicando altro" a livello emotivo o
fisico, attira -guarda un pò- sempre il bradipo.
Ok: lei - per come si comporta - attira i noiosi. Va bene.
Ma questo mi pare l'altro punto che toccasti e che io non ho
commentato/obiettato.

Cio' che ti/mi chiedevo invece - lasciamo perdere questo caso
particolare in cui ho solo preso la palla al balzo - e' se sia mai di
una qualche utilita' o - anzi di piu' - se abbia mai un senso chiedere:


"ma non e' che in fondo, in fondo se tu che vuoi..."

E una frase che ricorre non spessissimo, ma di tanto in tanto si trova
nelle risposte a chi pone un problema.

Innanzitutto cosa si intende per "in fondo"? Non intendi/ete certo
l'inconscio credo/spero...perche' se ho capito bene, non e'
raggiungibile per nulla, almeno non cosi'.

Poi, se uno ti scrive lamentandosi che gli piacciono i profitterol ma a
cena gli viene sempre servita la zuppa inglese, che senso ha dirgli "ma
non e' che in fondo tu invece la zuppa inglese, la vuoi?"

Anche se fosse, anche ammettendo che lui/lei abbia qualche meccanismo
psichico che ecctera eccetera, non e' certo con una domanda del genere
che si...rivela e non e' certo con questa domanda che tu riesci a
capire se sia cosi come sospetti/ipotizzi oppure no.

Cioe' a me pare solo una domanda retorica che puo' solo portare ad una
risposta del tipo: "ma se ti ho appena detto che a me la zuppa inglese
non mi piace!" tanto per capirci.

Ciao,
Irena
Alessandro Ruggeri
2005-03-17 10:58:35 UTC
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Irena
Post by Irena
Ma che fai, mi cambi discorso? :-)))
Ma no, cerco di risponderti! ;-)
Post by Irena
"ma non e' che in fondo, in fondo se tu che vuoi..."
E una frase che ricorre non spessissimo, ma di tanto in tanto si trova
nelle risposte a chi pone un problema.
Innanzitutto cosa si intende per "in fondo"? Non intendi/ete certo
l'inconscio credo/spero...perche' se ho capito bene, non e'
raggiungibile per nulla, almeno non cosi'.
Secondo la psicoanalisi sì, l'inconscio. Non è così che si raggiunge?
Beh, non è detto.
Inanto ci si ferma dal guardare "fuori da sé" e si prende atto che,
nonostante tutto, ci lamentiamo di qualcosa che *in fondo* una parte del
nostro organismo cerca, vuole, desidera e ottiene, alla facciazza del nostro
Io conscio che invece ribadisce l'opposto.
Post by Irena
Poi, se uno ti scrive lamentandosi che gli piacciono i profitterol ma a
cena gli viene sempre servita la zuppa inglese, che senso ha dirgli "ma
non e' che in fondo tu invece la zuppa inglese, la vuoi?"
Secondo me ha senso, perché io da "esterno" e non coinvolto posso intuire
che tu "desideri" la zuppa inglese anche se a parole te ne lamenti.
Perché "vedo" e osservo un individuo, il quale non è fatto solo di "mente"
che pensa e che parla e mi esprime ciò che pensa.
Come in un flirt: quante volte la donzella dice: «no no nonoooo» e si butta
tra le braccia ugualmente? Il partner che deve fare, il ragioniere? «M'ha
detto di no quindi no, mani in saccoccia (tasca) e aspetto ...»??? Quanto è
plateale l'attrazione/eccitazione ecc ecc?
NON esiste solo la comunicazione verbale ... la comunicazione è fatta di
tanti livelli .... e allora tu mi dirai: ma perché dire a parole ciò che la
persona a parole nega? hehehe ebé io non posso che risponderti che più che
scrivere su questa tastiera non posso fare per comunicare con i
frequentatori del ng ... a meno che non decida di iniziare trattative
private di incontro fuori ng ... ma è un'altra storia; e allora vado da
adrianatrentasei e visto che sono tra i "briosi" o quantomeno vivi, le
mostro di persona due cosuzze hehe ????!!! Ti pare? Bisogna
contestualizzare! Non mi aspetto certo che ciò che scrivo sul ng possa
essere utile a qualcuno ... non scrivo per questo ... se poi ciò accade,
bene, ma non era mio intento. Io discuto e stop.
Tu invece dici: ma quanto è utile dire ciò? Boh dico io ... e potrei
aggiungere: «Megghiu di nente».

In considerazione di tutto ciò, visto che nella vita reale vi sono esempi di
comportamento in un individuo che solitamente contraddicono l'individuo
stesso, quando rispondo ad esempio ad adrianatrentasei faccio l'ipotesi che
a lei accada questo, sempre per lo stesso motivo che in linea generale un
comportamento non contraddittorio non porta ad una conclusione diversa da
quella che ci si aspetta. Esempio: se ora io desidero mangiare un
mandarancio e so che in cucina ne ho, mi alzo, raggiungo la cucina, cerco il
mandarancio, lo trovo lo sbuccio e me lo mangio .... raramente finisce che
mi ritrovi in bagno a passarmi il cottonfioc nelle orecchie SE il desiderio
era mangiarmi un mandarancio.
SE invece, IN NOI, esistono altri desideri o conflitti tra il nostro corpo,
le nostre emozioni e la nostra mente, allora può succedere di tutto ... e
quel tutto può essere come tu stessa indichi, psicoanaliticamente
"inconscio", ovvero al di fuori del raggio di azione dell'Io. SE invece è
conscio o parzialmente tale, allora entra in ballo anche la responsabilità,
perché se da consapevoli facciamo una cosa e ne neghiamo il contenuto,
signfica che ci stiamo prendendo in giro.
Post by Irena
Cioe' a me pare solo una domanda retorica che puo' solo portare ad una
risposta del tipo: "ma se ti ho appena detto che a me la zuppa inglese
non mi piace!" tanto per capirci.
A te pare, a me invece non pare retorica ma pare utile.
Retorico è dire al depresso: «Su dai, stai allegro!» o al nervoso: «Calmati!
Dai!»
Questa è retorica inutile, secondo me.
Spero che con l'esempio del mandarancio sia riuscito a farti passare quello
che intendo dire ... :-\

Ciao
--
Alessandro
(www.hah.it)
Irena
2005-03-17 11:30:37 UTC
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Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
Innanzitutto cosa si intende per "in fondo"? Non intendi/ete certo
l'inconscio credo/spero...perche' se ho capito bene, non e'
raggiungibile per nulla, almeno non cosi'.
Secondo la psicoanalisi sì, l'inconscio. Non è così che si
raggiunge?
Post by Alessandro Ruggeri
Beh, non è detto.
Uhu? Mi sembra che Freud si sia rivoltato proprio or ora....:-)
Post by Alessandro Ruggeri
Inanto ci si ferma dal guardare "fuori da sé" e si prende atto che,
nonostante tutto, ci lamentiamo di qualcosa che *in fondo* una parte del
nostro organismo cerca, vuole, desidera e ottiene, alla facciazza del nostro
Io conscio che invece ribadisce l'opposto.
E poi esistono anche casualita' e DNA che competono contro il nostro
"conscio". E magari invece e' uno di questi due che...
Post by Alessandro Ruggeri
(...)
Tu invece dici: ma quanto è utile dire ciò? Boh dico io ... e potrei
aggiungere: «Megghiu di nente».
Io direi invece: "Megiu de ninte" :-)
Oh, sono contenta che hai compreso il mio punto e risposto.
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
Cioe' a me pare solo una domanda retorica che puo' solo portare ad una
risposta del tipo: "ma se ti ho appena detto che a me la zuppa inglese
non mi piace!" tanto per capirci.
A te pare, a me invece non pare retorica ma pare utile.
Beh, un dichiarato "Megghiu di nente" lo valuto un po' meno di "utile".
:-)
Post by Alessandro Ruggeri
Retorico è dire al depresso: «Su dai, stai allegro!» o al nervoso: «Calmati!
Dai!»
Questa è retorica inutile, secondo me.
Verissimo. Sperimentato. Tuttavia io percepisco anche i "ma non sei tu
che..." quasi sullo stesso livello. Hai mai provato a posteriori a
valutarne l'efficiacia andando a spulciare tutti i "ma non sei tu che"
detti e le relative reazioni? Dopo anni di ng un po' di statistiche si
possono anche fare, no?
Post by Alessandro Ruggeri
Spero che con l'esempio del mandarancio sia riuscito a farti passare quello
che intendo dire ... :-\
Piu' che altro mi e' venuta voglia di mandaranci, non e' che da laggiu'
me ne puoi spedire una cassetta :-P

Per la cronaca, io non volevo/voglio mettere in discussione i
meccanismi mentali: emozioni/mente conscio/inconscio
desideri/controdesideri eccetera che tu spieghi molto bene, ma solo il
contesto (il ng) in cui tutto questo viene posto che vanifica in gran
parte dell'efficiacia dell'osservazione.

Ciao
Irena
Alessandro Ruggeri
2005-03-17 12:13:30 UTC
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Irena
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Alessandro Ruggeri
Secondo la psicoanalisi sì, l'inconscio. Non è così che si
raggiunge?
Post by Alessandro Ruggeri
Beh, non è detto.
Uhu? Mi sembra che Freud si sia rivoltato proprio or ora....:-)
Nono, non si è rivoltato.
E' vero che l'inconscio è inconoscibile, ma è anche vero che indirettamente
lo si può "squagliare" (sciogliere).
;-))))))))))
Post by Alessandro Ruggeri
Piu' che altro mi e' venuta voglia di mandaranci, non e' che da laggiu'
me ne puoi spedire una cassetta :-P
:-^
..... ehm ... io sto in Piemunt ... anche se uso vari dialetti ehehe.
Nel mio dialetto nativo avrei detto: «A l'è mei da nienti»
Post by Alessandro Ruggeri
Per la cronaca, io non volevo/voglio mettere in discussione i
meccanismi mentali: emozioni/mente conscio/inconscio
desideri/controdesideri eccetera che tu spieghi molto bene, ma solo il
contesto (il ng) in cui tutto questo viene posto che vanifica in gran
parte dell'efficiacia dell'osservazione.
Beh, ri-dico che non condivido ciò, forse per il fatto che è ben lungi da me
l'intento che ciò possa essere utile.
Nella fattispecie, è vero che se dici al tizio che odia la (cos'era? zuppa
inglese?) la zuppa inglese e che comunque la sta mangiando tutti i giorni
che è ciò che vuole mangiare, non succede niente ... ma non succede niente
perché il tizio "non ha nessuna voglia di affrontare il problema".
Ma questo non mi impedisce di farlo notare ugualmente, anche se questo -come
dici tu- statisticamente non porta da nessuna parte. Ma l'utilità non
proviene da ciò che dico o diciamo MA dall'*uso* qualitativo che ne fa il
tizio destinatario.
Perciò diventa sempre potenzialmente *utile*.
:-)

Fondamentalmente è anche per lo stesso motivo che non considero a mio modo
di vedere utile la psicoterapia, mentre considero utile la psicologia:
perché la psicoterapia si pone come "scopo" l'aiuto, mentre la psicologia
"informazione e conoscenza".
Ed io ritengo che l'aiuto possa arrivare solo indirettamente, ovvero
attraverso l'aiuto che -chi ha bisogno d'aiuto- da a se stesso;
diversamente, come nella psicoterapia, "delega" questa responsabilità, e
paga un prezzo che è pari alla non assunzione della responsabilità stessa,
perciò impedisce in qualche modo di venire fuori dal problema stesso.
L'unica "psicoterapia" che considero utile a mio avviso può essere *solo*
quella rivolta ai bambini, ad individui cioè ancora non in grado di
assumersi come "propria" (e pienamente) la propria responsabilità, o
chi -anche se adulto- è incapace di intendere e di volere.

Infatti mi dispiacque molto che la psicoanalisi divenne psicoterapia: non
nacque come tale!
Lo divenne, e lo divenne solo per un fatto economico/sociale.

Ri ciao
--
Alessandro
(www.hah.it)
Irena
2005-03-17 14:07:10 UTC
Permalink
Post by Alessandro Ruggeri
Nella fattispecie, è vero che se dici al tizio che odia la (cos'era? zuppa
inglese?) la zuppa inglese e che comunque la sta mangiando tutti i giorni
che è ciò che vuole mangiare, non succede niente
Beh questo esempio e' diverso e molto piu' "tendenzioso" di quello che
proponevo io.

Nel mio esempio, non ho detto che lui accetta di mangiare cio' che gli
viene servito, ma solo che gli viene servito cio' che non gli aggrada.
Io assumevo che il tipo si trova costretto a rifiutare offerte di
libagioni indesiderate e si cruccia che non gli venga mai servito il
suo profitterol; esattamente come la nostra Sandra non accetta il
noioso od i noiosi che sono venuti prima di lui, si scoccia di
vederseli intorno e non sa come mai non attira il brioso.
Post by Alessandro Ruggeri
...ma non succede niente
perché il tizio "non ha nessuna voglia di affrontare il problema".
Ma questo non mi impedisce di farlo notare ugualmente, anche se questo -come
dici tu- statisticamente non porta da nessuna parte. Ma l'utilità non
proviene da ciò che dico o diciamo MA dall'*uso* qualitativo che ne fa il
tizio destinatario.
Perciò diventa sempre potenzialmente *utile*.
:-)
Eccolo li'! Era proprio qui che temevo di arrivare.

Quindi tu mi dici che quando uno invia una email come questa, tu sei
certo al 100% che:
1) c'e' un problema psichico, sicuramente,
2) il problema e' inconscio, sicuramente e se non viene colto peggio
per il destinatario che non vuole affrontare il problema,
3) tu vuoi solo informare il destinatario di come stanno le cose, poi
sta al destinatario farne tesoro o buttare le tue preziosissime
informazioni nella spazzatura.

Presuntuosetto, eh? Nemmeno il beneficio del dubbio...:-)

Difficile rispondere di fronte a cotanta sicurezza.

Lasciami solo dire che, invece, a mio parere - per quel poco che conta
- non si puo' capire da una email o da 10 email, se e cosa si nasconde
dietro il conscio di uno che posta, e ho la sensazione (che puo' essere
sbagliata) che questo tipo di risposta, sia piu' un intento di
applicare un po' forzatamente delle teorie psicoanalitiche -
rispettabilissime - alla situazione descritta, piuttosto che esaminare
la la cosa con occhi neutrali trarre conclusioni logiche.

D'altra parte invece, mi hai chiarito le idee per bene ed ora temo
anche di capire molto chiaramente cosa si nasconde dietro gli intenti
fintamente filantropici di cotante risposte, in generale.

Non capisco invece per niente, da dove esce, come nasce questa tua
autoconsiderazione dell'
io-dispensatore-ignorato-di-informazioni-preziose, ne' da dove ne
viene, come nasce tutta questa bassa considerazione (perche' e' questo
che percepisco, e puo' essere che sbaglio) verso i postatori di
problemi, irresponsabili e con stupidi paraocchi.
Post by Alessandro Ruggeri
(...)
Infatti mi dispiacque molto che la psicoanalisi divenne psicoterapia: non
nacque come tale!
Lo divenne, e lo divenne solo per un fatto economico/sociale.
Ma se ho ben capito, non e' tanto questo che ti rode, ma e' piu' che tu
ti fai un culo cosi' per informare la gente di come stanno veramente le
cose e loro ***@i non si prendono le loro responsabilita' e ti
ignorano.

Mah, la gente e' proprio strana a volte eh? :-)

Ciao,
Irena
Alessandro Ruggeri
2005-03-17 18:37:00 UTC
Permalink
Irena
Post by Irena
Beh questo esempio e' diverso e molto piu' "tendenzioso" di quello che
proponevo io.
Nel mio esempio, non ho detto che lui accetta di mangiare cio' che gli
viene servito, ma solo che gli viene servito cio' che non gli aggrada.
Nemmeno io ho detto che lui accetta ... secondo me l'esempio è identico ma
vabbé.
Post by Irena
Eccolo li'! Era proprio qui che temevo di arrivare.
Sono qui ;-)
Post by Irena
Quindi tu mi dici che quando uno invia una email come questa, tu sei
1) c'e' un problema psichico, sicuramente,
NO, perché *problema*?
Post by Irena
2) il problema e' inconscio, sicuramente e se non viene colto peggio
per il destinatario che non vuole affrontare il problema,
Frase morta, perché tolto il "problema" non rimane nulla.
Post by Irena
3) tu vuoi solo informare il destinatario di come stanno le cose, poi
sta al destinatario farne tesoro o buttare le tue preziosissime
informazioni nella spazzatura.
Io informo il destinatario per come "secondo me" stanno le cose e poi sta
bla bla, certo.
Post by Irena
Presuntuosetto, eh? Nemmeno il beneficio del dubbio...:-)
Affatto presuntuoso, perché la parola "problema" e la parola "certezza" come
farciture le hai messe TU.
Post by Irena
Ma se ho ben capito, non e' tanto questo che ti rode, ma e' piu' che tu
ti fai un culo cosi' per informare la gente di come stanno veramente le
ignorano.
Non mi rode nulla e nemmeno mi faccio alcun culo ... ma cheddici?
.... e loro ***@zi?
Ma cosa stai dicendo?
Post by Irena
Mah, la gente e' proprio strana a volte eh? :-)
Mà mà mà ...

Saluti
--
Alessandro
(www.hah.it)
Irena
2005-03-17 21:28:11 UTC
Permalink
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
Nel mio esempio, non ho detto che lui accetta di mangiare cio' che gli
viene servito, ma solo che gli viene servito cio' che non gli aggrada.
Nemmeno io ho detto che lui accetta ... secondo me l'esempio è identico ma
vabbé.
Ma scusa, ma se nel tuo esempio hai detto che lui "mangia tutti i
giorni la zuppa inglese che odia"...se non e' questa accettazione
passiva...
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
Quindi tu mi dici che quando uno invia una email come questa, tu sei
1) c'e' un problema psichico, sicuramente,
NO, perché *problema*?
E che ne so? Vorrei saperlo anch'io perche' parli di un problema.
Guarda che l'hai chiamato tu cosi' :-)
--- copia & incolla da te ----
Nella fattispecie, è vero che se dici al tizio che odia la (cos'era?
zuppa
inglese?) la zuppa inglese e che comunque la sta mangiando tutti i
giorni
che è ciò che vuole mangiare, non succede niente ... ma non succede
niente
perché il tizio "non ha nessuna voglia di affrontare il problema".
--- fine ----
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
3) tu vuoi solo informare il destinatario di come stanno le cose, poi
sta al destinatario farne tesoro o buttare le tue preziosissime
informazioni nella spazzatura.
Io informo il destinatario per come "secondo me" stanno le cose e poi sta
bla bla, certo.
Post by Irena
Presuntuosetto, eh? Nemmeno il beneficio del dubbio...:-)
Affatto presuntuoso, perché la parola "problema" e la parola
"certezza" come
Post by Alessandro Ruggeri
farciture le hai messe TU.
La parola problema l'hai messa TU, invece; la parola certezza non l'hai
usata, ma mi pare che tu abbia manifestato parecchia sicurezza in te
stesso nell' informare il prossimo di come stanno le cose "secondo te"
ed il fatto che specifichi che siano "secondo te" cosi', non rende le
cose meno sicure o certe o indiscutibili "per te".

Nota grammaticale pignola. "Affatto presuntuoso", frase positiva
significa "Del tutto, completamente presuntuoso".
:-) E' "Non affatto presuntuoso", "Nient'affatto presuntuoso" al
negativo, che assume il significato di "per nulla, per niente
presuntuoso". Ma capisco che non l'hai fatto apposta...che sia un
lapsus freudiano ;-)))
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
Ma se ho ben capito, non e' tanto questo che ti rode, ma e' piu' che tu
ti fai un culo cosi' per informare la gente di come stanno
veramente le
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
ignorano.
Non mi rode nulla e nemmeno mi faccio alcun culo ... ma cheddici?
Ma cosa stai dicendo?
Sto dicendo/parafrasato in chiave sarcastica cio' che mi dicevi sui
cambiamenti delle professionalita' psico* (fatti di cui non sapevo
assolutamemente nulla ed ora so solo quello che hai detto tu lo scorso
post).

Mi pare che tu abbia espresso profondo dispiacere per il fatto che ora
esistano gli psicoterapeuti dove un paziente puo' deresponsabilizzarsi
e mettere nelle mani del terapista la propria guarigione anziche'
venire informato dei propri...ehm dimmi come devo chiamarli prima che
ti lamenti... meccanismi psichici da uno psicoanalista e guarire
aiutando se stesso dopo averli appresi. Mi pare anche che tu abbia
espresso rammarico per la presenza dei terapeuti e molta poca simpatia,
direi quasi *disprezzo* per i pazienti che si vogliono
deresponsabilizzare andando dai terapeuti anziche' dagli analisti che
informano e non guariscono. Od ho capito male?

Comunque sia, da completa profana in materia (o quasi), a me questa
cosa della psicoanalisi - come l'hai messa giu' tu - pare
alquanto/molto strana:

Secondo te esisterebbero dei laureati che si chiamano psicoanalisti che
ti "informano" su come stanno le cose (senza discuterne con te? senza
verificare se si e' sulla strada giusta o meno? Senza *testare* come tu
reagisci all'informazione? Senza fare assieme un percorso?).
Se il paziente - passami il termine - beve tutte le piccole di saggezza
che lo psicoanalista gli infonde [perche sembra anche - da cio' che
dici e dai reply che fai sul ng - che l' altra parte non abbia voce in
capitolo], allora il paziente e' da lodare perche' fa uno sforzo per
guarire se stesso, altrimenti cavoli suoi perche' non vuole affrontare
il meccanismo psichico che lo psicoanalista gli illustra come un
maestro di scuola.

A me piu' che psicoanalisi, mi sembra psicodittatura questa! :-)

Ciao,
Irena
Alessandro Ruggeri
2005-03-18 07:24:11 UTC
Permalink
Irena
Post by Irena
Ma scusa, ma se nel tuo esempio hai detto che lui "mangia tutti i
giorni la zuppa inglese che odia"...se non e' questa accettazione
passiva...
Se vuoi a tutti i costi chiamarla così ...
Post by Irena
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
1) c'e' un problema psichico, sicuramente,
NO, perché *problema*?
E che ne so? Vorrei saperlo anch'io perche' parli di un problema.
Guarda che l'hai chiamato tu cosi' :-)
--- copia & incolla da te ----
Nella fattispecie, è vero che se dici al tizio che odia la (cos'era? zuppa
inglese?) la zuppa inglese e che comunque la sta mangiando tutti i giorni
che è ciò che vuole mangiare, non succede niente ... ma non succede niente
perché il tizio "non ha nessuna voglia di affrontare il problema".
--- fine ----
Ma cosa c'entra: è un uso semantico diverso della parola "problema"; quando
dici "problema" psichico si da una certa impronta; nel mio caso del
cut&paste mio risulta evidente che usavo la parola "problema" per indicare
"faccenda".
A scanso di equivoci, SE anche tu nella frase "1) c'è un problema psichico
sicuramente", intendevi usare la parola "problema" come "faccenda/fatto"
psichico allora ok, sono d'accordo, ci mancherebbe altro che non esista un
fatto psichico ... *ogni* nostro comportamento include un fatto psichico, mi
pare scontato.
Post by Irena
Od ho capito male?
Temo di sì.

Saluti
--
Alessandro
(www.hah.it)
Irena
2005-03-18 10:02:44 UTC
Permalink
Post by Alessandro Ruggeri
Ma cosa c'entra: è un uso semantico diverso della parola "problema"; quando
dici "problema" psichico si da una certa impronta; nel mio caso del
cut&paste mio risulta evidente che usavo la parola "problema" per indicare
"faccenda".
A scanso di equivoci, SE anche tu nella frase "1) c'è un problema psichico
sicuramente", intendevi usare la parola "problema" come
"faccenda/fatto"
Post by Alessandro Ruggeri
psichico allora ok, sono d'accordo, ci mancherebbe altro che non esista un
fatto psichico ... *ogni* nostro comportamento include un fatto psichico, mi
pare scontato.
No, no...io intendevo il problema nel suo significato primario come di
difficolta' che uno ha e deve affrontare e risolvere. Ma se per te
problema puo' essere sinonimo di faccenda....allora va bene, ma non lo
potevo sapere che tu lo usi cosi'.
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
Od ho capito male?
Temo di sì.
"Cosa" ho capito male? "Dove" non va bene?

Oppure potresti essere cosi' gentile da spiegarci in cosa consiste -
invece - il tuo dispiacimento per l'esistenza della psicoterapia, se ho
mal interpretato il tuo post.

E in cosa si consiste invece la psicoanalisi, se ho malinterpretato le
tue osservazioni.

Ma su questo non hai obiettato per cui assumo che la mia analisi e'
corretta. Che orrore pero' la psicoanalisi..brrr.

Grazie.
Irena
Alessandro Ruggeri
2005-03-18 11:42:01 UTC
Permalink
Irena
Post by Irena
No, no...io intendevo il problema nel suo significato primario come di
difficolta' che uno ha e deve affrontare e risolvere. Ma se per te
problema puo' essere sinonimo di faccenda....allora va bene, ma non lo
potevo sapere che tu lo usi cosi'.
Io non è che lo uso così, lo "ho usato così" in quel cut&paste che mi hai
fatto; là si parlava di zuppe inglesi ingurgitate senza che piacciano, e
perciò parlavo di faccenda.
Post by Irena
Oppure potresti essere cosi' gentile da spiegarci in cosa consiste -
invece - il tuo dispiacimento per l'esistenza della psicoterapia, se ho
mal interpretato il tuo post.
Ho riletto il mio post e lo trovo chiarissimo, non saprei usare parole
diverse :-)
Post by Irena
E in cosa si consiste invece la psicoanalisi, se ho malinterpretato le
tue osservazioni.
La psicoanalisi oggi?
Oggi la psicoanalisi è "usualmente" ormai intesa come psicoterapia.
Fino a cinque anni fa esisteva lo "psicoanalista" e lo "psicoterapeuta
psicoanalista".
Ma secondo me, considerando che nella società d'oggi lo psicoanalista senza
compiere psicoterapia non avrebbe clienti, ha scelto direttamente la seconda
strada.

Saluti
--
Alessandro
(www.hah.it)
Irena
2005-03-18 16:08:56 UTC
Permalink
Post by Alessandro Ruggeri
Post by Irena
Oppure potresti essere cosi' gentile da spiegarci in cosa consiste -
invece - il tuo dispiacimento per l'esistenza della psicoterapia, se ho
mal interpretato il tuo post.
Ho riletto il mio post e lo trovo chiarissimo, non saprei usare parole
diverse :-)
Anch' io ho riletto il mio post e non vedo cosa ci sia di mal-capito in
relazione al tuo post "chiarissimo", ma va beh...:-)
Post by Alessandro Ruggeri
La psicoanalisi oggi?
Oggi la psicoanalisi è "usualmente" ormai intesa come psicoterapia.
Fino a cinque anni fa esisteva lo "psicoanalista" e lo
"psicoterapeuta
Post by Alessandro Ruggeri
psicoanalista".
Ma secondo me, considerando che nella società d'oggi lo
psicoanalista senza
Post by Alessandro Ruggeri
compiere psicoterapia non avrebbe clienti, ha scelto direttamente la seconda
strada.
Sei un maestro nel glissare spiegazioni. Complimenti. :-)

Ciao, alla prossima.
Irena
Amelia Ameliae
2005-03-22 23:07:41 UTC
Permalink
Post by Irena
Hai mai provato a posteriori a
valutarne l'efficiacia andando a spulciare tutti i "ma non sei tu che"
detti e le relative reazioni? Dopo anni di ng un po' di statistiche si
possono anche fare, no?
imho esistono due tipi di approccio al "ma non e' che per caso sei tu
che....":
- si possono aprire le orecchie, ascoltare, e riflettere su se stessi e sui
propri meccanismi/pensieri/azioni con quanta piu' auto-sincerita' e'
possibile;
- ci si puo' chiudere in difesa, tappando le orecchie e asserragliandosi
dietro il "ma che stai dicendo? io noooooooooooooooo! io
maaaaaaiiiiiiiiiii!"

se si sceglie per se stessi il primo approccio, non e' detto che il
semplice *ascolto* e la semplice *riflessione* implichino l'automatica
accettazione della inconfutabilita'/bonta' della tesi dell'interlocutore.

per riprendere il vostro esempio: se una persona si trova continuamente a
mangiare zuppa inglese nonostante sogni di mangiare un panino al prosciutto
... e qualcuno gli chiede <<ma non è che per caso sei dentro una pasticceria
che si chiama "La zuppa inglese di Nonna Serafina"?>>... io credo che possa
essere sensato chiedersi dove si e' veramente.

e puo' accadere che, grazie alla informazione ricevuta, si possa uscire
fuori dal locale in cui ci si trova ... e si possano alzare gli occhi per
guardare, finalmente, il nome del locale.

in questo caso, guardando senza pregiudizi (=giudizi dati prima), si puo'
scoprire che si e' dentro un fast-food ... ed allora e' ancora
incomprensibile il perche' il barista continui a somministrare, a qualunque
richiesta, scodelle di zuppa inglese (puah!).

ma si puo' anche scoprire, con propria reale sorpresa e gratitudine per chi
ci ha aperto gli occhi, che fino a quel momento si era stati dentro la
pasticceria "La Zuppa Inglese di Nonna Serafina" ... ed allora la soluzione
al proprio problema e' facile: basta uscire da li' e scegliere un luogo di
ristoro in cui si servano panini al prosciutto.

credo che Alessandro, quando parla della responsabilita' dell'interlocutore,
intenda proprio questo: deve essere chi si pone il problema ad assumersi la
briga di andare a vedere dov'e' realmente.
non puo' essere un' altra persona ad "inculcargli" la certezza di dove si
trova.
un altro ... puo' solo 'guidarlo', fornire nuovi spunti di riflessione, e
spingerlo a guardare cio' che lui stesso, da solo, non riesce a vedere.

ma se si vuole sapere dove si e' ...bisogna guardare con auto-sincerita'
... disponibili a vedersi crollare davanti qualunque propria certezza.

imho capita piu' spesso di quanto non ci si possa immaginare di finire, per
distrazione/istinto inconscio/pilota automatico e/o altre faccenduole,
dentro locali che non sappiamo affatto come si chiamano.

ma questo fatto non e' la fine del mondo. :-))

e la sua accettazione, nella mia vita, e' diventata la normalita': non so
mai dove mi trovo. per saperlo devo aprire gli occhi e guardare. poi
verifico che occhiali ho inforcato quella mattina e solo alla fine decido se
il cielo e' (mi sembra), in quel momento, davvero blu.

ciao, Irena :-)

Amelia
Irena
2005-03-26 19:31:54 UTC
Permalink
Post by Amelia Ameliae
imho esistono due tipi di approccio al "ma non e' che per caso sei tu
- si possono aprire le orecchie, ascoltare, e riflettere su se stessi e sui
propri meccanismi/pensieri/azioni con quanta piu' auto-sincerita' e'
possibile;
- ci si puo' chiudere in difesa, tappando le orecchie e
asserragliandosi
Post by Amelia Ameliae
dietro il "ma che stai dicendo? io noooooooooooooooo! io
maaaaaaiiiiiiiiiii!"
se si sceglie per se stessi il primo approccio, non e' detto che il
semplice *ascolto* e la semplice *riflessione* implichino
l'automatica
Post by Amelia Ameliae
accettazione della inconfutabilita'/bonta' della tesi
dell'interlocutore.

Ciao Amelia,

Riassumendo, tu dici:
1) Uno riflette e fornisce una risposta del tipo a) si-puo' essere; b)
no-non e' il mio caso (se ho capito bene il tuo concetto di
accettazione/non accettazione della tesi);
2) Uno si chiude in difesa e risponde no-non e' il mio caso.

La casistica mi pare completa, tuttavia mi chiedo come fai tu
lurkatrice o replicatrice a distinguere il caso 1b dal caso 2
dall'unica risposta del postatore?
Insomma, a me pare non si arrivi da nessuna parte con tale approccio.

Il resto della tua risposta, invece, mi pare una filippica sul
come/perche` uno possa/debba evitare di chiudersi in difesa o rimuovere
le proprie difese e va anche bene cio` che dici, se non che, dato che
la difesa e' un processo/reazione inconscio, uno di solito non...ci si
trova (sempre nell'ipotesi del...).

Ciao
Irena
Amelia Ameliae
2005-03-27 22:39:23 UTC
Permalink
Post by Irena
La casistica mi pare completa, tuttavia mi chiedo come fai tu
lurkatrice o replicatrice a distinguere il caso 1b dal caso 2
dall'unica risposta del postatore?
Insomma, a me pare non si arrivi da nessuna parte con tale approccio.
chi e' che arriva o non arriva? :-))

per come la vedo io ... qualcuno entra in questo bar e dice "ciao a tutti!
mi spiegate perche' quando vado dal fruttivendolo, nonostante io voglia
comprare un kg di mele, quello mi vende sempre un piatto di zuppa di ceci?"

a questa domanda seguono una serie di risposte che, nella maggioranza delle
volte, evolvono in discorsi generici che poco o nulla hanno a che fare con
la domanda iniziale.

talvolta accade pero' che qualcuno, davanti ad una risposta qualunque,
mostri una forma di chiusura.
a volte perfino una *aggressiva* chiusura.
una di quelle chiusure che, de visu, potremmo fotografare come "occhi
inkakkiati e labbra digrignanti" da <<non ti azzardare a farmi ancora questo
discorso>>.

ora ... dal mio punto di vista ... se non ci sono aree di sensibilita'
dolorosa .. non si reagisce mai iincavolandosi per le sciocchezze che
possono essere dette dagli avventori di un bar.

ed allora, se si reagisce "male", urlando, strepitando, insultando,
andandosene sbattendo la porta .... o anche solo negando strenuamente una
certa tesi .... e' perche' quella tesi li' *fa male* e, facendo male, deve
essere rimossa.
Post by Irena
Il resto della tua risposta, invece, mi pare una filippica sul
come/perche` uno possa/debba evitare di chiudersi in difesa o rimuovere
le proprie difese e va anche bene cio` che dici, se non che, dato che
la difesa e' un processo/reazione inconscio, uno di solito non...ci si
trova (sempre nell'ipotesi del...).
:-))

vedi, Irena, imho e' proprio perche' l'inconscio e' inconscio che uno, *se*
vuol saperne di piu' di se stesso, deve indagare sui propri moti di difesa,
di rabbia, di chiusura.

imho la chiusura, davanti ad un discorso che provoca dolore, e' un processo
del tutto naturale.
ma e' anche un segnale d'allarme... e puo' essere molto interessante
scoprire che allarme e' .... e se c'e' un modo per far passare
definitivamente l'infiammazione.

"puo' essere interessante", ci tengo a sottolineare, non significa *obbligo
di indagare*.
significa solo <<toh! guarda un po' ... sta suonando un allarme..... >>

evabe' ... :-)) anche per stasera mi sa che ho fatto la mia filippica .... e
posso andare a dormire contenta :-))

ciao :-))

Amelia
Irena
2005-03-28 15:11:16 UTC
Permalink
Post by Amelia Ameliae
chi e' che arriva o non arriva? :-))
Intendo: non si possono trarre conclusioni, non si puo' continuare un
discorso partendo da supposizioni di cui non si e' sicuri...:-)
Post by Amelia Ameliae
(...)
ed allora, se si reagisce "male", urlando, strepitando, insultando,
andandosene sbattendo la porta .... o anche solo negando
strenuamente una
Post by Amelia Ameliae
certa tesi .... e' perche' quella tesi li' *fa male* e, facendo male, deve
essere rimossa.
Certo questo e' cio' che ipotizzano i vari manuali di teoria della
psico*. Nota, tuttavia, che anche loro (i manuali) ipotizzano e non
legiferano: non so se sei pratica di programmazione di computer: la tua
frase sembra piu' un construtto "IF....THEN...ELSE" anziche' un
discorso psico-investigativo sulla situazione.

Certo, poi e' vero che ci sono casi in cui e' veramente cosi e poi
invece ci sono casi in cui invece uno si arrabbia perche' si sente
semplicemente offeso o perche' gli sembra che il discorso sia
inutilmente off-topic. Puoi ben capire infatti che un "ma non sei tu
che" come risposta a qualcuno che espone un problema drammatico in
cerca di aiuto (in un luogo pubblico, ma poca differenza fa), puo'
risultare molto indisponente.

E non mi risulta che essere offesi voglia dire per forza che ci sia
qualcosa da rimuovere. Ma non so cosa dicano i manuali a proposito. :-)

Ti faccio un esempio: metti che qualcuno scenda in piazza e urli
"aiuto, la mia casa va a fuoco!" e qualcuno gli risponda "Ma non e' che
sei tu che ti sei addormentato sul divano con la sigaretta accesa?"
cioe' puoi ben capire che - meschino - ma anche se fosse, nella ipotesi
che fosse veramente lui il responsabile - ma ti pare il momento di
stare a pensare a chi ha causato cosa? E datti da fare: telefona ai
vigili del fuoco, porta un estintore, aiutalo a mettere in salvo i suoi
mobili se possibile, ma non fargli...perdere tempo prezioso con
osservazioni inutili *in quel momento*. Non ti sembra?

Inoltre, ci sono autorita' competenti atte ad un certo tipo di indagini
(la polizia nell' esempio, un medico non nostro caso) che intervengono
dopo che l' incendio e' stato sedato e si mettono li' proprio per
capire perche' e' scoppiato.
Tra l'altro loro lo fanno di mestiere e lo sanno fare in maniera molto
piu' appropriata e garbata, con un certo "stile", insomma, di quello
che riuscirei a fare...io, ad esempio e poi - last but not least -
magari si scopre che e' stato un corto circuito a causare
l'incendio...:-)

Certo nel caso dell' esempio la polizia interviente "automaticamente";
nella situazione drammatica di un postatote, il medico deve essere lui,
se vuole, a cercarlo. Ecco se proprio si vuole aiutare qualcuno, gli si
puo' proporre (oltre ai consigli di *emergenza* del caso) di rivolgersi
ad un medico perche' lui si' che sa fare certe domande nel modo ed al
momento piu' opportuno.
Post by Amelia Ameliae
vedi, Irena, imho e' proprio perche' l'inconscio e' inconscio che uno, *se*
vuol saperne di piu' di se stesso, deve indagare sui propri moti di difesa,
di rabbia, di chiusura.
Qualcuno (non ricordo chi) un po' di tempo fa diceva che e' impossibile
indagare il proprio inconscio da soli, ma ci vuole una controparte, uno
psicoterapista tipicamente che sappia guardare dal di fuori e guidarti.
Giberish invece diceva - mi pare - che lo psicoterapeuta
deresponsabilizza ed e' solo con l'aiuto di uno psicoanalista ci si
cura sempre "che voglia affrontare i problemi". Tu invece dici che uno
si indaga da solo.

Non so cosa dirti. Sembra che ci siano anche qui diverse scuole di
pensiero per cui se non sono daccordo tra di loro, figuriamoci se posso
dire io la mia, qui. :-)

Io posso solo continuare la mia campagna disincentivo: "Abbasso la
domanda inutile *ma non sei tu che* nel ng!" :-)

Ciao,
Irena
Amelia
2005-03-29 09:07:49 UTC
Permalink
Post by Irena
Qualcuno (non ricordo chi) un po' di tempo fa diceva che e' impossibile
indagare il proprio inconscio da soli, ma ci vuole una controparte, uno
psicoterapista tipicamente che sappia guardare dal di fuori e guidarti.
verissimo.
con un po' di tempo e pratica pero' (sempre rigorosamente imho) si comincia
a prestare attenzione ai segnali che il nostro inconscio lascia in giro.
"illo", il sistema inconscio, se ne strafrega che ci sia qualcuno (il
sistema conscio) a cercare di osservarlo ... e prosegue dritto e tranquillo
per la sua strada.
cio' non toglie che se il sistema conscio affina le sue tecniche di
osservazione ... non riesca a carpire qualche informazione utile.

per quel che *mi* riguarda ... ho la presunzione di aver imparato a
conoscermi almeno un po'.
so che, per esempio, molti dei miei (micro)malanni sono prettamente di
origine psicosomatica. tosse, allergia, mal di testa, vomito, tachicardia e
chi piu' ne ha piu' ne metta sono tutti sintomi direttamente connessi a cio'
che mi sta accadendo intrapsichicamente.
ed allora ... se all'improvviso mi viene da tossire .... sto attentissima a
cio' che sto vivendo nell'instante in cui lo vivo, perche' puoi giurarci che
il mio sistema inconscio si sta ribellando e sta cercando di tenere lontano
qualcosa da dentro me.
Post by Irena
Giberish invece diceva - mi pare - che lo psicoterapeuta
deresponsabilizza ed e' solo con l'aiuto di uno psicoanalista ci si
cura sempre "che voglia affrontare i problemi". Tu invece dici che uno
si indaga da solo.
direi che c'e' una incomprensione *grossa* sul discorso di
Alessandro-Giberish.
dubito che abbia mai detto psicoterapeuta no ed invece psicoanalista si.

credo che gli sia un po' piu' congeniale un discorso di "auto-ricerca" ...
ed allora lo psic* e' utile/indispensabile nella misura in cui fornisce lo
strumento della propria comprensione.
ma la responsabilita' del comprendere e' di chi vuole determinatamente
comprendere e non del terapeuta.

ed allora... mettere la propria vita nelle mani del terapeuta ... ed
aspettare che da questi scenda, per virtu' semi-divina, La Guarigione e' una
forma di de-responsabilizzazione.
e' uno stare dentro la propria vita "per caso".
ed invece lo psic* e' solo uno *strumento* della propria
conoscenza-guarigione (e mi perdoneranno gli psic* del ng se li definisco
"strumenti").

o almeno questo e' quello che io ho sempre percepito del discorso di Gib.
Post by Irena
Non so cosa dirti. Sembra che ci siano anche qui diverse scuole di
pensiero per cui se non sono daccordo tra di loro, figuriamoci se posso
dire io la mia, qui. :-)
e perche' no? :-)
il bello di un luogo dove si discute e' che ognuno puo' dire cio' che gli
sembra giusto ... e gli altri, se non sono chiusi, possono rifletterci un
po' su (:-) salvo poi, se del caso, non essere d'accordo).
Post by Irena
Io posso solo continuare la mia campagna disincentivo: "Abbasso la
domanda inutile *ma non sei tu che* nel ng!" :-)
:-)))


ciao, Irena. :-) e' stato, come sempre, un piacere.

Amelia

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Irena
2005-03-29 10:11:03 UTC
Permalink
Post by Amelia
direi che c'e' una incomprensione *grossa* sul discorso di
Alessandro-Giberish.
dubito che abbia mai detto psicoterapeuta no ed invece psicoanalista si.
Cito da Alessandro:
---
Fondamentalmente è anche per lo stesso motivo che non considero a mio
modo
di vedere utile la psicoterapia, mentre considero utile la psicologia:
perché la psicoterapia si pone come "scopo" l'aiuto, mentre la
psicologia
"informazione e conoscenza".
---
Verba volant, scripta manent. :-)
Post by Amelia
Post by Irena
Non so cosa dirti. Sembra che ci siano anche qui diverse scuole di
pensiero per cui se non sono daccordo tra di loro, figuriamoci se posso
dire io la mia, qui. :-)
e perche' no? :-)
il bello di un luogo dove si discute e' che ognuno puo' dire cio' che gli
sembra giusto ... e gli altri, se non sono chiusi, possono
rifletterci un
Post by Amelia
po' su (:-) salvo poi, se del caso, non essere d'accordo).
Non dico la mia perche' non ho mie da dire, altrimenti non mi pare mi
sia mai trattenuta dal digitare sulla tastiera :-).

Che ne so se sia meglio la psicoterapia, la psicoanalisi o il fai da
te? Inoltre, quando ci sono divergenze di opinione anche tra gli
esperti, chi sono io per intervenire?
Post by Amelia
ciao, Irena. :-) e' stato, come sempre, un piacere.
Anche per me. Alla prossima. :-)
Irena
Amelia Ameliae
2005-03-29 17:14:02 UTC
Permalink
Post by Alessandro Ruggeri
---
Fondamentalmente è anche per lo stesso motivo che non considero a mio
modo
perché la psicoterapia si pone come "scopo" l'aiuto, mentre la
psicologia
"informazione e conoscenza".
---
Verba volant, scripta manent. :-)
jaaaaa :-)
pero' "psicologia" non e' "psico(a)nalisi" e lo psicologo non e' (detto che
sia) psic(o)analista, ne' tantomeno psicoterapeuta-psic(o)analista.

ciao :-)

Amelia
Irena
2005-03-30 09:54:29 UTC
Permalink
Post by Amelia Ameliae
jaaaaa :-)
pero' "psicologia" non e' "psico(a)nalisi" e lo psicologo non e' (detto che
sia) psic(o)analista, ne' tantomeno psicoterapeuta-psic(o)analista.
2^ citazione da Alex:
-----------
Infatti mi dispiacque molto che la psicoanalisi divenne psicoterapia:
non
nacque come tale!
Lo divenne, e lo divenne solo per un fatto economico/sociale.
-----------

Per me e' chiaro, ma si', indubbiamente con le terminologie e' facile
che ci si confonda....

Ciao :-)
Irena

Davide Pioggia
2005-03-15 16:17:11 UTC
Permalink
Post by sandratrentasei
Cosa c'è, allora? Inibisco, forse, gli uomini? Non direi sia corretto
pensare nemmeno questo: i noiosi, come ho già precisato, in genere mi
trovano appetibilissima, ahimè.
Il 'raggio inibitore', al pari del 'raggio seduttore', è altamente
selettivo: ha un 'radar' che al confronto quello del Pentagono è un giochino
per il piccolo elettricista.

Ti sarà capitato di conoscere delle donne che se c'era uno stronzo nel
raggio di dieci chilometri riuscivano a 'fiutarlo' ed a 'sedurlo', no?
E tutti gli altri uomini, niente, come se non ci fossero.

Beh, anche il 'raggio inibitore' può funzionare così, ma al contrario: se
c'è l'uomo 'giusto' nel raggio di dieci chilometri lui lo fiuta e lo
fulmina. Tutti gli altri invece li lascia stare. Così se una è carina,
simpatica e libera è inevitabile che ci siano diversi uomini che si prendono
una cotta per lei, tranne quelli 'giusti'.

Conosco poche donne che hanno una raggio inibitore 'ad ampio spettro',
e solo un paio hanno una 'copertura' a 360 gradi.

E' un po' come per gli antibiotici: possono avere uno spettro più o meno
ampio, ma nessuno è efficace contro tutti i microorganismi. Il fatto che un
antibiotico non faccia niente alle muffe (anzi, agli 'ammuffiti' :-) ) non
significa che non possa essere estremamente efficace contro il dinamicissimo
Helicobacter.

Sia chiaro, non voglio dire che tu sei munita di 'raggio inibitore
selettivo': non so nulla di te. Dico solo che il fatto che ci siano diversi
uomini che non vengono inibiti non dimostra nulla, perché, appunto, il
raggio inibitore può essere altamente selettivo.
--
Ciao,
D.
luisa
2005-03-20 10:55:46 UTC
Permalink
Post by Davide Pioggia
Il 'raggio inibitore', al pari del 'raggio seduttore', è altamente
selettivo: ha un 'radar' che al confronto quello del Pentagono è un giochino
per il piccolo elettricista.
questa cosa del raggio inibitore, da quando l'ho letta non mi lascia
piu'. Ho 46 anni e sono in una situazione simile a quella di
sandratrentasei solo che forse non farei una divisione così netta in
noiosi e briosi ma in noiosi e "altri" nel senso di persone non
necessariamente briose ma con molti interessi soprattutto
intellettuali.
Anch'io posso dire di riscuotere un notevole successo fra uomini che
considero gentili, carini ma che ahimè non mi destano nessuna
curiosita', con i quali son sempre io a proporre argomenti di
discussione. Da poco ho invece incontrato un uomo che, dopo molto
tempo, mi è davvero piaciuto e mi sono ritrovata, dopo aver passato
del tempo con lui, emozionata, mio malgrado. Ero sicura che ci saremmo
risentiti, penso di avere una sensibilita' tale da permettermi di
capire se un incontro è andato bene e si è creato un feeling. Eppure è
sparito, mi sono fatta viva io due volte, una delle quali gli ho detto
esplicitamente che avrei desiderato frequentarlo per continuare a
discutere dei numerosi interessi comuni, ma nulla, non mi ha neanche
risposto.
Post by Davide Pioggia
Sia chiaro, non voglio dire che tu sei munita di 'raggio inibitore
selettivo': non so nulla di te. Dico solo che il fatto che ci siano diversi
uomini che non vengono inibiti non dimostra nulla, perché, appunto, il
raggio inibitore può essere altamente selettivo.
ora, prendendo in esame l'ipotesi che sia colpa mia, mi domando: come
si disinnesca questo raggio? C'e' possibilta' di recupero, cioe' una
volta lanciato, c'e' un modo per recuperare o funziona come un
inceneritore?

luisa
Davide Pioggia
2005-03-20 18:56:19 UTC
Permalink
Post by luisa
Post by Davide Pioggia
Sia chiaro, non voglio dire che tu sei munita di 'raggio inibitore
selettivo': non so nulla di te. Dico solo che il fatto che ci siano
diversi uomini che non vengono inibiti non dimostra nulla, perché,
appunto, il raggio inibitore può essere altamente selettivo.
ora, prendendo in esame l'ipotesi che sia colpa mia, mi domando: come
si disinnesca questo raggio? C'e' possibilta' di recupero, cioe' una
volta lanciato, c'e' un modo per recuperare o funziona come un
inceneritore?
Tolstoj inizia _Anna Karenina_ con una frase che è diventata celebre:

«Tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro, ogni famiglia infelice è
infelice a suo modo».

Parafrasandola, direi che c'è solo un modo di vincere una partita (= mettere
la palla in porta) ma ce ne sono infiniti di perderla: non si passa la palla
ai compagni, ci si fa sbattere fuori dall'arbitro, si dimenticano a casa le
scarpette, ci si presenta allo stadio il giorno dopo, eccetera.

Cercare di capire perché una squadra 'non segna' è tutt'altro che facile. Ci
sono squadre che hanno i migliori giocatori del mondo e non vincono: ci
vanno vicino, vicinissimo, ma quando c'è da afferrare la vittoria per una
ragione o per l'altra gli sfugge. A volte sembra proprio che si tratti di
sfortuna, se non fosse che quando le casualità si sommano o si comincia a
credere ai miracoli o ci pongono degli altri dubbi.

Ad esempio nel tuo caso non possiamo sapere se tu hai un 'raggio inibitore'
(= se uno mi interessa lo fulmino) o se hai un delle 'tecniche di
evitamento' (= mi lascio coivolgere solo se in qualche modo 'già so' che
quello non ne vuole, così potrò raccontarmi che io volevo ma lui è scappato)
o qualche altra fra le infinite possibilità che esistono di *non* 'segnare'.

C'è anche la possibilità - tutt'altro che trascurabile - che le mie metafore
siano del tutto fuori luogo e che non ci sia nulla da 'indagare'. A volte la
realtà è dura da accettare proprio perché è 'banale'. Ricordo che una volta
mi lamentavo con un amico perché ero stato rifiutato da una ragazza. Montai
su un gran discorso atto ad individuare tutti i minimi dettagli nei quali
potevo essermi 'giocato la partita'. Avevo ormai vagliato tutto le
innumerevoli possibilità concepibili, tranne una, la più facile, che mi fu
suggerita dall'amico: «Forse non le interessavi». Ricordo che la sua
osservazione mi spiazzò, perché in tutte le mie numerose e 'geniali' ipotesi
c'era sempre qualcosa che *io* avevo fatto o che *io* non fatto fatto, ma in
tutto quel casino avevo abilmente 'evitato' la possibilità che qualcosa
potesse non dipendere da me.

So di non aver risposto alla tua domanda. Spero comunque di averti fornito
qualche 'spunto'. O magari avrei dovuto avere il coraggio di dire
'banalmente': «Non lo so» :-)
--
Ciao,
D.
Nadja
2005-03-20 19:12:01 UTC
Permalink
Post by Davide Pioggia
Ricordo che la sua
osservazione mi spiazzò, perché in tutte le mie numerose e 'geniali' ipotesi
c'era sempre qualcosa che *io* avevo fatto o che *io* non fatto fatto, ma in
tutto quel casino avevo abilmente 'evitato' la possibilità che qualcosa
potesse non dipendere da me.
forse è più doloroso del rifiuto in sé il pensare che qualcosa non dipende
da noi.
ma , permettimi di fare una considerazione sessista ogni tanto, è
un'abitudine maschile quella di risolvere le questioni internamente: ad
esempio quando si contendono ( o pensano di contendersi ) una donna.
mostrano la tendenza a scervellarsi per il rispetto di clausole di lealtà ed
uguaglianza, dimenticandosi del fatto che la donna gode di facoltà autonoma
di scelta.
e che tra più litiganti è sempre un altro che gode.
ma credo che anche questo vada bene così in fondo, una birretta .. e viia!
:-)
tutto come prima
Post by Davide Pioggia
So di non aver risposto alla tua domanda. Spero comunque di averti fornito
qualche 'spunto'. O magari avrei dovuto avere il coraggio di dire
'banalmente': «Non lo so» :-)
ci sono modi e modi per dire "non lo so", e si rischia anche di indovinare,
a volte!
come nei rari casi in cui sembra che si faccia di tutto per perdere la
partita e inspiegabilmente la si vince :-)
Post by Davide Pioggia
Ciao,
D.
Ciao ;-)

Nadja
Irena
2005-03-23 10:59:04 UTC
Permalink
Post by Davide Pioggia
Ad esempio nel tuo caso non possiamo sapere se tu hai un 'raggio inibitore'
(= se uno mi interessa lo fulmino) o se hai un delle 'tecniche di
evitamento' (= mi lascio coivolgere solo se in qualche modo 'già so' che
quello non ne vuole, così potrò raccontarmi che io volevo ma lui è scappato)
o qualche altra fra le infinite possibilità che esistono di *non* 'segnare'.
C'è anche la possibilità - tutt'altro che trascurabile - che le mie metafore
siano del tutto fuori luogo e che non ci sia nulla da 'indagare'. A volte la
realtà è dura da accettare proprio perché è 'banale'.
Davide, ma che sorpresa (positiva)!

Non solo hai introdotto il beneficio del dubbio nelle tue chilometriche
disquisizioni psicologiche, ma hai anche ammesso che di chi non
conosci, non puoi appurare alcunche'.

Che progressi in pochi...post, ma cosa ti e' successo?

Non avevi ancora letto il capitolo del buonsenso nei tuoi studi
psico-matti e disperatissimi o qualcuno ti ha lisciato per bene le
piume dietro le quinte? :-)

Spero nessuna delle due, spero che tu ci sia arrivato da solo. In certi
casi si dice: meglio tardi...

La differenza tra i tuoi post passati e quelli correnti consiste IMVHO
in quel quid che io chiamai "stile" un po' di tempo fa (a proposito
della differenza di tipo di reply nel ng tra professionisti e non) che
prima mancava del tutto nonostante la tua indubbia cultura psico-cosa e
che ora traspare timidamente dai tuoi ragionamenti.

Bravo, continua cosi'...che forse a giugno ti promuovono. :)

Ciao,
Irena
Davide Pioggia
2005-03-23 16:04:42 UTC
Permalink
Post by Irena
Davide, ma che sorpresa (positiva)!
Uhm, devo aver detto qualcosa di sbagliato.
Post by Irena
Che progressi in pochi...post, ma cosa ti e' successo?
Sono influenzato, vedrai che fra qualche giorno starò meglio :-)
Post by Irena
Non avevi ancora letto il capitolo del buonsenso nei tuoi studi
psico-matti e disperatissimi o qualcuno ti ha lisciato per bene le
piume dietro le quinte? :-)
Aspe', lasciami indovinare: sei ironica? :-)
Post by Irena
Spero nessuna delle due, spero che tu ci sia arrivato da solo.
In certi casi si dice: meglio tardi...
Te l'ho detto: sono influenzato.
Post by Irena
La differenza tra i tuoi post passati e quelli correnti consiste IMVHO
in quel quid che io chiamai "stile" un po' di tempo fa (a proposito
della differenza di tipo di reply nel ng tra professionisti e non) che
prima mancava del tutto nonostante la tua indubbia cultura psico-cosa e
che ora traspare timidamente dai tuoi ragionamenti.
Mado', ed hai aspettato tutto questo tempo per fare questo sfogo?

Ma perché fai così? Guarda che ti viene l'ulcera. La prossima volta se hai
qualcosa da dirmi dimmela subito: son qua apposta :-)
Post by Irena
Bravo, continua cosi'...che forse a giugno ti promuovono. :)
In confidenza, non mi sono mai fidato di quelli che ti promuovono: poi si
sentono autorizzati a farti sentire in colpa se deludi le loro aspettative.

Preferisco la gente che mi vuole bene :-*
--
Ciao,
D.
Irena
2005-03-24 13:33:21 UTC
Permalink
Post by Davide Pioggia
Post by Irena
La differenza tra i tuoi post passati e quelli correnti consiste IMVHO
in quel quid che io chiamai "stile" un po' di tempo fa (a proposito
della differenza di tipo di reply nel ng tra professionisti e non) che
prima mancava del tutto nonostante la tua indubbia cultura
psico-cosa e
Post by Davide Pioggia
Post by Irena
che ora traspare timidamente dai tuoi ragionamenti.
Mado', ed hai aspettato tutto questo tempo per fare questo sfogo?
:-D No, il thread che cito e' recente :-)

E poi scusa, non ho aspettato niente: se e quando colgo il post giusto,
allora posso far notare le MHO altrimenti non ha senso.

Non ti preoccupare, se avessi voluto dirti qualcosa "prima" te lo avrei
detto, ma mi sembravi..."senza speranza".

Buona guarigione e...alla prossima.
Irena
luisa
2005-03-23 23:23:33 UTC
Permalink
Post by Davide Pioggia
Cercare di capire perché una squadra 'non segna' è tutt'altro che facile. Ci
sono squadre che hanno i migliori giocatori del mondo e non vincono: ci
vanno vicino, vicinissimo, ma quando c'è da afferrare la vittoria per una
ragione o per l'altra gli sfugge. A volte sembra proprio che si tratti di
sfortuna, se non fosse che quando le casualità si sommano o si comincia a
credere ai miracoli o ci pongono degli altri dubbi.
è proprio per questo che mi pongo dei dubbi (anche se mi piacerebbe di
più riuscire a credere nei miracoli)
Post by Davide Pioggia
Ad esempio nel tuo caso non possiamo sapere se tu hai un 'raggio inibitore'
(= se uno mi interessa lo fulmino) o se hai un delle 'tecniche di
evitamento' (= mi lascio coivolgere solo se in qualche modo 'già so' che
quello non ne vuole, così potrò raccontarmi che io volevo ma lui è scappato)
o qualche altra fra le infinite possibilità che esistono di *non* 'segnare'.
però, però... io a tutto questo penso e cerco di darmi una seconda
possibilità anche con i "noiosi". Mi dico, chissà, forse sono stata
precipitosa nel giudicare cerchiamo di approfondire un po'. Ma niente
da fare, il noioso rimane noioso anche ad un secondo esame. Forse
invece, quelli che mi attraggono e che sfuggono sono semplicemente più
veloci a capire che io per loro non vado bene? Eppure in passato il
mio intuito non mi ha mai imbrogliato, deve essere successo qualcosa
nehli ultimi anni
Post by Davide Pioggia
C'è anche la possibilità - tutt'altro che trascurabile - che le mie metafore
siano del tutto fuori luogo e che non ci sia nulla da 'indagare'. A volte la
realtà è dura da accettare proprio perché è 'banale'. Ricordo che una volta
mi lamentavo con un amico perché ero stato rifiutato da una ragazza. Montai
su un gran discorso atto ad individuare tutti i minimi dettagli nei quali
potevo essermi 'giocato la partita'. Avevo ormai vagliato tutto le
innumerevoli possibilità concepibili, tranne una, la più facile, che mi fu
suggerita dall'amico: «Forse non le interessavi». Ricordo che la sua
osservazione mi spiazzò, perché in tutte le mie numerose e 'geniali' ipotesi
c'era sempre qualcosa che *io* avevo fatto o che *io* non fatto fatto, ma in
tutto quel casino avevo abilmente 'evitato' la possibilità che qualcosa
potesse non dipendere da me.
e questa forse è l'ipotesi più tranquillizzante, quello che non
dipende da me non può essere modificato. E allora rimane solo la mia
scelta iniziale ad essere sbagliata, quelli a cui non interesso dovrei
imparare ad evitarli non importa se corrispondono a quello che cerco.
Ma ci si può riuscire? La mia pisicoanalista, alla fine di una lunga
analisi piuttosto tormentata, mi ha detto che io ero pronta a poter
affrontare un rapporto sano ma ha dovuto ammettere che a quel punto
dovevo fare i conti con una "controparte" quantomeno difficile e
problematica. Sembra quasi che non rimanga altra scelta che agire su
grandi numeri...
Post by Davide Pioggia
So di non aver risposto alla tua domanda. Spero comunque di averti fornito
qualche 'spunto'. O magari avrei dovuto avere il coraggio di dire
'banalmente': «Non lo so» :-)
grazie, sì mi hai dato degli spunti. Anch'io lo so che non c'è
risposta alle mie domande :-)

luisa
John
2005-03-24 10:51:41 UTC
Permalink
Post by Davide Pioggia
Cercare di capire perché una squadra 'non segna' è tutt'altro che facile. Ci
stai parlando della Sampdoria, vero ?? A me ha già fatto venire quasi un
infarto questa squadra. Domenica scorsa mi ha fatto più male di quando
mi ha piantato la Sibylle !!

Bisogna che mi trovi un altro hobby meno frustrante. Ma a trovarlo. Già
ho depennato donne e calcio. Proverò col biliardo.


John.
Joe Panther
2005-03-15 17:44:01 UTC
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Post by sandratrentasei
Ho 36 anni, e un (grande?) limite. Gli uomini pacati, razionali, poco
inventivi, mi tramortiscono di noia. E, per colmo di disgrazia, sembro
attirare come una calamita solo quelli.
Un mio collega, appartenente alla categoria "tediosissimi", si è messo in
testa che tra me e lui esistono troppe affinità perchè la nostra
"amicizia" (che in realtà è solo una civile coesistenza professionale)non
possa non trasformarsi prima o poi in qualcosa di più.
E' molto fastidioso. Anche perchè in realtà io da anni sono
innamoratissima (credo ormai senza speranza) di un altro uomo che, come
me, è esuberante, loquace, pieno di energia e di fantasia. Il quale fa
coppia fissa con una ragazza che sembra l'omologa del mio collega (calma
tanto da sembrare cupa).
mi sembra un affaire stile signorina Silvani - geometra Calboni. :))


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Francesco Lassandro
2005-03-16 20:01:08 UTC
Permalink
Post by sandratrentasei
Ho 36 anni, e un (grande?) limite. Gli uomini pacati, razionali, poco
inventivi, mi tramortiscono di noia.
E, per colmo di disgrazia, sembro
attirare come una calamita solo quelli.
Un mio collega, appartenente alla categoria "tediosissimi", si è messo in
testa che tra me e lui esistono troppe affinità perchè la nostra
"amicizia" (che in realtà è solo una civile coesistenza professionale)non
possa non trasformarsi prima o poi in qualcosa di più.
E' molto fastidioso. Anche perchè in realtà io da anni sono
innamoratissima (credo ormai senza speranza) di un altro uomo che, come
me, è esuberante, loquace, pieno di energia e di fantasia. Il quale fa
coppia fissa con una ragazza che sembra l'omologa del mio collega (calma
tanto da sembrare cupa).
Con l'uomo che segretamente amo il dialogo è brioso e costantemente
rinnovato dall'humour e dalla fantasia. E, a quanto pare, gli piaccio
anche fisicamente (lo ha detto a me, e anche a qualcun altro).
Eppure, la faccenda non decolla oltre.
Lui continua a stare con la sua ragazza, che sicuramente avrà altre virtù,
ma che, per come si pone in pubblico, non manifesta certo la verve e la
prontezza di spirito che avrei detto necessarie alla partner di un uomo
con gli stessi requisiti.
E posso anche capire che nella loro coppia si siano creati altri e diversi
e complementari equilibri.
Ma, per quanto riguarda me, io voglio e cerco disperatamente una persona
con cui poter parlare moltissimo e ridere altrettanto.
Perchè a questo genere di uomo non interesso?
Perchè loro non passano la vita *solo* ridendo, ma anche riflettendo.
Ed evidentemente in quei momenti, tu non vai bene a loro perchè sanno che
se con te si aprissero, ne riceverebbero una pedata nel sedere.
Tanto l'importante è ridere, no?
Post by sandratrentasei
Forse potrebbe sorgere il timore, da parte di un eventuale partner, di
vedersi soffiato il palcoscenico di primoattore della situazione?
Può darsi.
Post by sandratrentasei
A me non interessa emergere in compagnia, non cerco le luci della ribalta,
mi piace molto anche ascoltare. Se, e quando, è necessario, so tenermi un
passo indietro.
Cos'è che non funziona, allora?
Funziona che appena uno ti annoia, tu te ne scappi.
Post by sandratrentasei
Mi sono posta seriamente il problema di sembrare ansiogena, stressante,
troppo impegnativa. E ne ho seriamente parlato con amiche e amici,
invitandoli senza remore a esprimere il loro parere.
Beh, pare che il problema non sia questo. Nessuno mi trova stressante.Anzi
sono stati concordi nel definirmi trascinatrice e coinvolgente.
Cosa c'è, allora? Inibisco, forse, gli uomini? Non direi sia corretto
pensare nemmeno questo: i noiosi, come ho già precisato, in genere mi
trovano appetibilissima, ahimè.
I noiosi, appunto
Post by sandratrentasei
Sto iniziando a farmi un complesso di come sono.
E già da un po' ho iniziato a parlare meno. Pensavo che forse avrebbe
potuto mio malgrado rivelarsi una carta inaspettatamente vincente, e
invece no, la situazione è rimasta invariata.
I noiosi mi amano, i brillanti al massimo mi considerano un'amica.
Riuscite a vederci più chiaro di me, in tutta la faccenda?
Un consiglio? Fin quando categorizzerai gli uomini non riuscirai mai a
trovare l'amore.
Tu dici che da anni sei innamorata di un uomo brioso, loquace etc. etc.
Tu credi davvero che la sua vita sia contrassegnata dal brio? Non pensi
che a volte la sua vita sia contrassegnata da riflessioni silenziose, da
momenti tristi?
Per amare non bisogna soltanto pretendere ma anche dare.
Come tu sottolinei, piaci fisicamente, sei bella e appetibile.
Ma queste sono cose che vanno bene per un'avventura.
Per una storia seria bisogna avere anche il coraggio di accettare una
persona quando ci annoia, non solo quando ci rende felici.
La vita non è tutta una Las Vegas, ma anche tanta riflessione e sofferenza.
Questo i briosi (che magari non sono sempre così briosi), lo sanno: ma
sanno anche come sei fatta tu, e sanno che qualora la loro vita non fosse
così brillante, ti perderebbero.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Vincenzo Del Piano
2005-03-17 00:43:57 UTC
Permalink
Post by Francesco Lassandro
Tu dici che da anni sei innamorata di un uomo brioso, loquace etc. etc.
Tu credi davvero che la sua vita sia contrassegnata dal brio? Non pensi
che a volte la sua vita sia contrassegnata da riflessioni silenziose, da
momenti tristi?
HAI RAGIONE ... però ... potrebbe essere che *per alcuni" proprio non sia
così.
Ce n'è di gente che -senza alcuna "patologia"!- fa come quello della canzone
di Vecchioni in cui c'è uno che dice:
<<voglio Pepita, Morena, la pupa del West; voglio tutto, lo voglio stanotte,
lo voglio di più; lo voglio adesso, lo voglio subito, dammelo tu ...>>.
Potrebbe anche essere che uno sia *tanto (quasi) sempre* trasportato
dall'entusiasmo (vecchioniano) che le "riflessioni silenziose e i momenti
tristi" ... forse saprà pure cosa sono, ma non lo invadono.
E ... potrebbe anche essere che uno così sia tanto auto (ed etero)
convincente *da farcela*, ad avere Pepita, Morena e "il resto"!
Potrebbe anche essere che uno -proprio per il fatto di avere avuto Pepita e
"il resto"- sia contento anche quando va "meno bene" ... in attesa di Morena
e "l'altro resto".
... o no?
Post by Francesco Lassandro
Per amare non bisogna soltanto pretendere ma anche dare.
E ... *questo* cosa c'entra con l'entusiasmo vitalistico?
Per "dare" ... bisogna per forza essere "silenziosamente riflessivi e
tristi"?
Non si può essere FELICI d entusiasticamente iperattivi "dando" a Pepita, a
Morena, e a "eccetera"?
Post by Francesco Lassandro
Come tu sottolinei, piaci fisicamente, sei bella e appetibile.
Ma queste sono cose che vanno bene per un'avventura.
Per una storia seria bisogna avere anche il coraggio di accettare una
persona quando ci annoia, non solo quando ci rende felici.
... <<uniti nel bene e nel male, finché Morte non vi separi>> (?)
Considerando "cosette" come l'essere "bella e appetibile" ... "cosette"
buone "tutt'al più" per un'avventura? come se bellezza e desiderabilità
fossero marginali nella *propria* esistenza?
Io lo so che -se si guarda a queste cose come a fatti contingenti- hai
ragione ... ma è il tono depressivo che non mi convince: uno (di buon senso)
*lo sa* che la vita è "triboli & spine & sudore della fronte", e anche
decoroso assolvimento degli impegni assunti; nondimeno ... ci sono anche i
momenti di euforia!
E -mi scuserai la sottolineatura- questa faccenda della euforia/felicità
*possibile* credo sia importante: infatti, ciò che (credo!) intenda dire
sandra36 è che la preoccupano proprio gli uomini che sembrano
privilegiare/anteporre il momento della (pur inevitabile) "noia"
all'entusiasmo.
Post by Francesco Lassandro
La vita non è tutta una Las Vegas, ma anche tanta riflessione e sofferenza.
Non sarebbe "più bello" anche *solo dire* che la vita non è tutta
riflessione e sofferenza ... ma E' ANCHE LAS VEGAS?
Post by Francesco Lassandro
Questo i briosi (che magari non sono sempre così briosi), lo sanno: ma
sanno anche come sei fatta tu, e sanno che qualora la loro vita non fosse
così brillante, ti perderebbero.
Allora ... sandra36 è "sbagliata"? è sbagliata ad essere briosa, perchè
è -diciamo così- "inaffidabile"?
Lasciami dire che i "briosi" ... (che possono restare briosi anche nella
cattiva sorte ... chè è una questione di carattere) IMHO non se LO FANNO "il
conto" che sandra36 li pianterebbe in asso: LO METTONO nel conto che una
donna "briosa" non sopporta di annoiarsi. Il che significa che "con una
donna briosa" essi (che sono già "briosi di loro") SANNO che dovrebbero
faticare per due: per prendere per sè tutti gli spazi necessari, e *dare*
alla loro donna briosa anche le occasioni di prendersi i suoi.
Bada bene che non sto parlando di "spazi-tradimenti" ... ma di cose come
serate a Teatro, escursionismo alpino, conferenze psiconanistiche & Co: uno
"brioso" (che già c'ha da fare "di suo") dove lo trova lo spazio di fare
anche quello dell'altra? :-)))
Io credo che ogni uomo "brioso" SAPPIA che se si dovesse trovare in coppia
con una donna briosa anch'ella ... sarebbe nei guai: *molto meglio* una
donna "noiosa" ... che non solo non lo affatica (oltre il "suo già di suo")
ma LO AIUTA a darsi una calmatina. (... parlo *sul serio*, e giuro di aver
conosciuto molti uomini briosi che dicevano coscientemente questa cosa!)
Per questo (e per tornare all'argomento proposto da sandra36) ... credo che
ella stia ponendo il ragionamento nella maniera *sbagliata*: se le piacciono
gli uomini iper-attivi ... dovrà -come dire?- "far intendere" che quando
essi vorranno andare a una cosa riposante come la Maratona di New York, ella
sarà *ben contenta* di dire <<vai pure, amor brioso, a consumare il tuo
brio! io me ne starò a casetta a guardarti in TV ...>>.

In alternativa (e glielo consiglio *molto*, a sandra36) che si "accontasse"
di un uomo "noiso" ... che se ne stesse EGLI "a casetta" a sbirciare nella
folla dei maratoneti newyorkesi ... dove diavolo sta quel diavolo di partner
incontenibilmente "briosa"!!!!



Saluti iperattivi!!!!!!!!!!!!!!!
--
Vincenzo (plurimaratoneta newyorkese! :-)))
Francesco Lassandro
2005-03-18 11:26:02 UTC
Permalink
Post by Vincenzo Del Piano
Post by Francesco Lassandro
Per amare non bisogna soltanto pretendere ma anche dare.
E ... *questo* cosa c'entra con l'entusiasmo vitalistico?
Per "dare" ... bisogna per forza essere "silenziosamente riflessivi e
tristi"?
Non si può essere FELICI d entusiasticamente iperattivi "dando" a Pepita, a
Morena, e a "eccetera"?
Non lo si può essere sempre sereni e felici.
La vita è fatta anche di momenti noiosi e silenziosi, in cui non si può
essere sempre all'altezza del brio richiesto dal partner.
Post by Vincenzo Del Piano
Post by Francesco Lassandro
Come tu sottolinei, piaci fisicamente, sei bella e appetibile.
Ma queste sono cose che vanno bene per un'avventura.
Per una storia seria bisogna avere anche il coraggio di accettare una
persona quando ci annoia, non solo quando ci rende felici.
.... <<uniti nel bene e nel male, finché Morte non vi separi>> (?)
Considerando "cosette" come l'essere "bella e appetibile" ... "cosette"
buone "tutt'al più" per un'avventura? come se bellezza e desiderabilità
fossero marginali nella *propria* esistenza?
Sono marginali perchè effimere.
Post by Vincenzo Del Piano
Io lo so che -se si guarda a queste cose come a fatti contingenti- hai
ragione ... ma è il tono depressivo che non mi convince: uno (di buon senso)
*lo sa* che la vita è "triboli & spine & sudore della fronte", e anche
decoroso assolvimento degli impegni assunti; nondimeno ... ci sono anche i
momenti di euforia!
E -mi scuserai la sottolineatura- questa faccenda della euforia/felicità
*possibile* credo sia importante: infatti, ciò che (credo!) intenda dire
sandra36 è che la preoccupano proprio gli uomini che sembrano
privilegiare/anteporre il momento della (pur inevitabile) "noia"
all'entusiasmo.
Forse magari perchè non li conosce bene.
Nessuno è *solo* noia o *solo* brio.
Post by Vincenzo Del Piano
Post by Francesco Lassandro
La vita non è tutta una Las Vegas, ma anche tanta riflessione e
sofferenza.
Non sarebbe "più bello" anche *solo dire* che la vita non è tutta
riflessione e sofferenza ... ma E' ANCHE LAS VEGAS?
In questo caso, alla nostra amica, secondo me è più utile dirlo mettendo
prima Las Vegas e poi riflessione e sofferenza.
Post by Vincenzo Del Piano
Post by Francesco Lassandro
Questo i briosi (che magari non sono sempre così briosi), lo sanno: ma
sanno anche come sei fatta tu, e sanno che qualora la loro vita non fosse
così brillante, ti perderebbero.
Allora ... sandra36 è "sbagliata"? è sbagliata ad essere briosa, perchè
è -diciamo così- "inaffidabile"?
Sbaglia nel classificare gli uomini come *noiosi* o *briosi*, secondo me.
Post by Vincenzo Del Piano
Lasciami dire che i "briosi" ... (che possono restare briosi anche nella
cattiva sorte ... chè è una questione di carattere) IMHO non se LO FANNO "il
conto" che sandra36 li pianterebbe in asso: LO METTONO nel conto che una
donna "briosa" non sopporta di annoiarsi.
Che è uguale, e che è esattamente ciò che lamenta Sandra.
Post by Vincenzo Del Piano
Il che significa che "con una
donna briosa" essi (che sono già "briosi di loro") SANNO che dovrebbero
faticare per due: per prendere per sè tutti gli spazi necessari, e *dare*
alla loro donna briosa anche le occasioni di prendersi i suoi.
E questo non è compatibile con una equilibrata storia d'amore.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Nadja
2005-03-18 15:03:20 UTC
Permalink
Post by Francesco Lassandro
Post by Vincenzo Del Piano
SANNO che dovrebbero
faticare per due: per prendere per sè tutti gli spazi necessari, e *dare*
alla loro donna briosa anche le occasioni di prendersi i suoi.
E questo non è compatibile con una equilibrata storia d'amore.
certo, perché ognuno i propri spazi se li prende da sè imho
laddove, per qualche causa accidentale ,
non siano già presenti naturalmente
( che sarebbe la condizione perfetta ).

Ciao

Nadja
Vincenzo Del Piano
2005-03-18 17:31:09 UTC
Permalink
Vincenzo aveva scritto ...
Post by Francesco Lassandro
[i "briosi"] SANNO che dovrebbero
faticare per due: per prendere per sè tutti gli spazi necessari, e *dare*
alla loro donna briosa anche le occasioni di prendersi i suoi.
E questo non è compatibile con una equilibrata storia d'amore.
certo, perché ognuno i propri spazi se li prende da sè imho
laddove, per qualche causa accidentale ,
non siano già presenti naturalmente
( che sarebbe la condizione perfetta ).
... mi viene da sottolineare (difensivamente :-))) che avevo detto che "il
brioso" deve faticare per dare alla "sua" donna briosa le occasioni di
prenderSI i suoi spazi.
La fatica del brioso non sta nel "dare spazi", ma nel non sopraffare gli
spazi altrui con la propria incontenibilità, <<dando (all'altro/a) le
occasioni di prendersi i suoi>>.

Peraltro ... confermo che *imho* il problema emergente dall'incontro di DUE
persone incontenibili ... è proprio quello per cui il prender*si* i propri
spazi, non ne lascia a quell'altro.

Saluti claustrofobici. :-)))
--
Vincenzo
Nadja
2005-03-17 09:12:46 UTC
Permalink
Post by sandratrentasei
Lui continua a stare con la sua ragazza, che sicuramente avrà altre virtù,
ma che, per come si pone in pubblico, non manifesta certo la verve e la
prontezza di spirito che avrei detto necessarie alla partner di un uomo
con gli stessi requisiti.
hai mai pensato che forse ai suoi occhi non siete tanto diverse?
una persona iperattiva, o briosa come dici tu, ha paradossalmente bisogno
stimoli più estremi per ricambiare uno slancio: perché dovrebbe cambiare un
partner medio con un'altro diverso ma pur sempre medio ( riguardo a fantasia
e passionalità )?
per smuoverla c'è bisogno di un impeto di passionalità e sembrerà banale, ma
ance il modo di porsi di ognuno denota molto.
Post by sandratrentasei
Cos'è che non funziona, allora?
Mi sono posta seriamente il problema di sembrare ansiogena, stressante,
troppo impegnativa. E ne ho seriamente parlato con amiche e amici,
invitandoli senza remore a esprimere il loro parere.
ad esempio il tuo nick "sandratrentasei"
imho denota una persona riflessiva e pacata: e questi sono tutti pregi,
naturalmente.
non significa nemmeno che le persone riflessive non abbiano slanci o
fantasia, tutt'altro..
ma l'attrazione non deve certo far fatica a decollare.
Post by sandratrentasei
Riuscite a vederci più chiaro di me, in tutta la faccenda?
Ciao e grazie
io avrei usato Santrix come nick :-)

Ciao Ciao
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